Jerzu: Cosa Vedere e Fare nel Cuore della Città del Vino in Ogliastra

Tacchi d'Ogliastra : Dove dormire nelle vicinanze di Jerzu

Imponenti guardiani calcarei si stagliano maestosi alle spalle delle case di Jerzu, che si arrampicano con grazia lungo le pendici della montagna. I vigneti, rigogliosi e ordinati, accompagnano lo sguardo fino a perdersi nel blu del mare all’orizzonte, disegnando un quadro che sembra dipinto dalla natura stessa. Questo è Jerzu, un borgo centenario rinomato per i suoi frutti preziosi, come il celebre Cannonau, e per i paesaggi mozzafiato che incantano chiunque lo visiti.

Qui, antiche tradizioni enogastronomiche si intrecciano con cultura e sport. Tra le sue viuzze strette, impregnate del profumo di mosto in fermentazione e della fragranza della macchia mediterranea, si respira un’atmosfera d’altri tempi. Jerzu sembra immune al passare degli anni, avvolto in un silenzio rigenerante, rotto solo dal fruscio del vento e dal canto degli uccelli, un luogo dove l’anima può trovare pace e ristoro.


Un Borgo Antico dal Cuore Vinicolo

I Tacchi di Jerzu, oltre a essere maestosi guardiani naturali, custodiscono anche antichi segreti, tra cui alcuni dei primi insediamenti umani nell’area, come quello del Monte Corongiu. Questi luoghi dimostrano che la presenza dell’uomo nella zona di Jerzu risale a tempi antichissimi, addirittura all’epoca nuragica. Tuttavia, c’è un elemento particolare che rende la storia di Jerzu affascinante: alcuni studiosi credono che, prima delle incursioni pisane, il borgo si trovasse molto più vicino alla costa. Ma perché sono convinti di questo?

Le prime testimonianze scritte su Jerzu risalgono al XII secolo, precisamente nel 1130, quando appare in un atto notarile. In questo documento, Arzocu de Lacon donò alla Chiesa di Santa Maria di Lotzorai i suoi beni, compresi vigneti, terre e perfino servi e serve, situati nel territorio di Jerzu. Ciò che rende interessante questo atto è il fatto che Jerzu venga menzionata insieme ad altri borghi costieri, come Girasole, Tortolì e Bari Sardo, facendo parte della cosiddetta Trigonia di Barbaria. Questi centri si affacciavano direttamente sulle acque cristalline della costa orientale sarda, indicando che, forse, Jerzu era originariamente un insediamento marittimo.

Le devastanti incursioni pisane durante il Medioevo costrinsero però gli abitanti a cercare rifugio nell’entroterra, stabilendosi alle pendici dei Tacchi d’Ogliastra. Un ulteriore indizio di questo spostamento si trova nei documenti del XIV secolo, dove il borgo è chiamato “Jerzu de montibus”, una denominazione che sembra contrapporre il nuovo insediamento montano a un precedente insediamento in pianura, forse nelle attuali zone di Pelau Mannu.

Oltre a documentare il nome e la posizione del paese, l’atto notarile del XII secolo attesta anche un aspetto fondamentale della cultura locale: la vocazione vinicola. Già in quell’epoca, Jerzu era noto per la coltivazione delle viti, una tradizione che gli agricoltori del luogo mantengono viva ancora oggi. Il paese produce una percentuale significativa di tutto il Cannonau della Sardegna, un vino rosso pregiato e profondamente legato alla cultura e al territorio dell’isola.

La tradizione vinicola sarda, però, ha radici ben più antiche. Secondo quanto affermano gli archeologi, la coltivazione della vite risale addirittura al Bronzo Medio. A testimoniarlo sarebbe un torchio di pietra rinvenuto nel villaggio nuragico di Monte Zara, vicino a Monastir. 3.000 anni fa dunque gli antichi sardi producevano e lavoravano l’uva. Anfore vinarie in ceramica sarda sono state trovate tra i resti di una nave naufragata vicino a Malta, dimostrando che il vino sardo veniva commerciato con altre civiltà mediterranee già nel IX secolo a.C. 

Un’altra importante testimonianza della vocazione vinicola di Jerzu risale al 1839, quando nel Dizionario geografico storico-statistico-commerciale il paese viene descritto come noto per la produzione di vini di altissima qualità, in particolare il Cannonau e la Vernaccia. Questi vini non erano solo consumati localmente, ma venivano scambiati con mercanti genovesi grazie a un sistema ben strutturato di rotte commerciali chiamate Vie del Vino. Queste rotte permettevano l’esportazione del Cannonau attraverso percorsi chiave, come la via del Nuorese e quella del Sarrabus. In quest’ultima, il vino veniva imbarcato nel porto di Colostrai, nel comune di Muravera, e spedito verso Genova, uno dei principali centri commerciali del tempo.

Negli anni successivi, Jerzu si batté per creare una via di comunicazione alternativa, e nel 1893 la ferrovia collegò finalmente il paese a Cagliari, segnando una svolta economica. Tuttavia, alla fine del XIX secolo, la fillossera, una malattia devastante, colpì i vigneti di tutta la Sardegna, mettendo a rischio la produzione del Cannonau. Solo grazie all’innesto su portainnesti americani resistenti, la varietà di Jerzu riuscì a sopravvivere.

La vera rinascita della viticoltura a Jerzu avvenne negli anni ’50, quando, grazie all’iniziativa di Josto Miglior, medico condotto e figura di spicco del paese, nacque la Cantina Sociale di Jerzu. Questo progetto, chiamato “Antichi Poderi di Jerzu“, trasformò la produzione del Cannonau in un’industria organizzata, garantendo la continuità di una tradizione antica che ancora oggi rappresenta l’anima di questo straordinario borgo.

Oggi, Jerzu è conosciuta come la “Città del Vino”, un appellativo che riflette appieno l’anima del borgo e la sua lunga tradizione vitivinicola. La Cantina Sociale di Jerzu, con centinaia di soci, continua a crescere e a conquistare nuovi mercati con le sue eccellenze, contribuendo a rafforzare la reputazione del Cannonau e di altri vini pregiati prodotti nel territorio.

Non esiste un periodo specifico per visitare Jerzu, perché è sempre affascinante, ma il mese di agosto è particolarmente speciale. Durante questo periodo, il paese si anima con due eventi principali: la Sagra del Vino e Calici di Stelle. La Sagra del Vino, un evento tradizionale, vede sfilare per le strade del borgo carri anticamente utilizzati per arare le vigne e persone in costumi tradizionali, provenienti sia da Jerzu che da altri paesi della Sardegna. Le strade si riempiono di turisti e abitanti locali che celebrano la vendemmia e condividono le antiche tradizioni vinicole.

Sempre ad agosto, Jerzu ospita il Festival dei Tacchi, una rassegna di teatro contemporaneo curata da Cada Die Teatro, che porta arte e cultura tra le montagne circostanti. Il 10 agosto, la notte di San Lorenzo, si svolge invece Calici di Stelle, un evento in cui le storiche cantine del paese aprono le loro porte per accogliere i visitatori. Durante questa serata, è possibile degustare il pregiato vino locale accompagnato da alcune delle specialità gastronomiche più amate, come i culurgionis e le coccoi prenas, trasformando la notte delle stelle cadenti in un’esperienza unica di sapori e convivialità.

Cosa Vedere e cosa fare a Jerzu

La maestosità e l’imponenza dei tacchi calcarei di Porcu ‘e Ludu e di Monte Troiscu incorniciano il borgo di Jerzu, autentico scrigno custode di arte, natura, enogastronomia e archeologia. Passeggiando tra le sue viuzze si percepisce subito l’atmosfera serena del borgo e la calorosa accoglienza dei suoi abitanti. Panorami mozzafiato si aprono davanti ai vostri occhi, offrendo una vista che spazia tra colline e montagne fino a tuffarsi nelle acque cristalline della costa orientale sarda.

I Tacchi che lo sovrastano offrono uno scenario perfetto per escursioni avventurose e per gli appassionati di arrampicata. Ma Jerzu è anche un crocevia di storia e archeologia, con luoghi che raccontano le radici lontane del paese, come i suoi nuraghi.

Alcuni murales accompagnano la visita per le stradine del paese, e la cantina sociale custodisce alcune delle opere dell’artista ogliastrina Maria Lai. Ma andiamo a vedere passo a passo cosa fare a Jerzu a seconda dei tuoi interessi.

I tacchi d'Ogliastra che sovrastano il paese di Jerzu

Cosa fare a Jerzu se ami la Natura

Per gli amanti della natura, Jerzu offre un’ampia gamma di esperienze. I Tacchi d’Ogliastra, le imponenti formazioni calcaree che dominano il territorio, custodiscono una ricca biodiversità, che fa vanto di numerose specie endemiche.

Tra le specie vegetali si possono trovare le orchidee selvatiche, il Cisto di Corsica e il Cisto di Montpellier. Piante che trovano il loro habitat ideale tra le distese di macchia mediterranea, dando vita a un ecosistema prezioso da esplorare con rispetto.

Anche la fauna locale include specie rare di volatili e animali. Falchi, poiane e persino aquile reali sorvolano i Tacchi con la loro eleganza.

Per gli amanti delle escursioni, una passeggiata tra i Tacchi di Jerzu è un’esperienza indimenticabile. I sentieri, che si snodano tra Tacchi e boschi, offrono scorci spettacolari sul paesaggio circostante. Oltre alla bellezza paesaggistica, queste passeggiate ti permetteranno di immergerti completamente nel silenzio della natura. Alcuni dei percorsi più suggestivi includono il Monte Corongiu e i sentieri che attraversano i Tacchi di Porcu ‘e Ludu e Troiscu.


Cosa Fare a Jerzu se Ami lo Sport

Jerzu è una destinazione incredibile per gli amanti dello sport all’aria aperta, offrendo una vasta gamma di attività che spaziano dall’arrampicata all’escursionismo, alla mountain bike.

Arrampicata

Con numerosi settori attrezzati, Jerzu è un paradiso per chi ama l’arrampicata sportiva. Le falesie come Il Castello, il Palazzo d’Inverno, e l’ Isola del Tesoro offrono più di 200 vie, adatte sia ai principianti che agli esperti. Il Castello è stato uno dei primi luoghi di arrampicata sportiva nella regione, offrendo vie tecniche su pareti verticali. Ogni falesia ha caratteristiche uniche: dal calcare poroso del Castello alle prese nette del Palazzo d’Inverno, l’ombra nei diversi settori offre un arrampicata piacevole anche nelle stagioni più calde.

1. Il Castello

La prima falesia di arrampicata sui Tacchi, con oltre 70 vie, molte delle quali esposte a ovest. Il settore è adatto all’estate, con ombra disponibile fino alle 13:00. Ideale per arrampicatori esperti, con vie tecniche su pareti verticali.

2. Palazzo d’Inverno

Con 93 vie, è uno dei settori più amati per la sua verticalità e le prese nette. Offre ombra dalle 13:30, ed è perfetto per giornate con maestrale grazie alla protezione della parete.

3. Isola del Tesoro

Con 63 vie, è ideale per l’arrampicata in inverno. La roccia è di alta qualità, anche se alcune vie presentano chiodi arrugginiti. Da evitare nei giorni ventosi.

4. Jerzu 40

Un settore recente, nato dal lavoro di chiodatura su vie lunghe 40 metri. Qui troverai fessure, tetti e camini che arricchiscono l’esperienza di arrampicata.

5. Guardiani d’Ogliastra e Calice di Stelle

Altri settori importanti, con rispettivamente 21 e 22 vie sportive su pareti verticali. Da evitare nei giorni di maestrale.

Il sentiero d'arrampicata Onda Vital sui Tacchi d'Oglistra nel territorio di Jerzu, grado di difficoltà 8a

Mountain Bike

Jerzu e i suoi dintorni offrono percorsi entusiasmanti per gli amanti della mountain bike. Con sentieri che si snodano tra i Tacchi d’Ogliastra, potrai immergerti nella natura incontaminata mentre affronti terreni variegati. Il Percorso Valle dei Vini è ideale per una pedalata panoramica tra i vigneti, mentre il Round Trip Jerzu-Rio Pelau è più impegnativo, con discese tecniche lungo il fiume Pelau. Gli itinerari come il Round Trip Jerzu-Tertenia offrono una sfida per i più esperti, con salite intense e paesaggi mozzafiato.

1. Percorso MTB Valle dei Vini

Questo percorso ti porta attraverso la famosa Valle dei Vini, un’area ricca di vigneti e paesaggi tipici della Sardegna interna. Il percorso è ideale per chi vuole combinare natura e cultura, con una discesa fluida che passa attraverso il territorio vitivinicolo di Jerzu. Durante la pedalata, potrai apprezzare le vedute spettacolari dei Tacchi d’Ogliastra e immergerti in uno dei paesaggi più caratteristici della zona.

Difficoltà: Moderata
Distanza: 20 km
Elevazione: +500 metri

2. Jerzu – Rio Pelau Round Trip

Questo percorso ti porterà a scoprire il Rio Pelau, un torrente che attraversa una delle zone più suggestive di Jerzu. Il sentiero inizia con una discesa impegnativa che ti porterà lungo il torrente e attraverso le colline circostanti. Una volta raggiunto il fiume, il percorso diventa più tecnico, con tratti di single-track che richiedono un buon controllo della bici, perfetto per i ciclisti che amano le sfide.

Difficoltà: Impegnativo
Distanza: 18 km
Elevazione: +600 metri

3. Sa Canna e Genna Figu Round Trip

Questo è uno dei percorsi più panoramici di Jerzu, che attraversa diversi tipi di terreno, dall’asfalto alle strade sterrate, fino a tratti di sentieri tecnici. Il percorso passa attraverso Sa Canna e raggiunge Genna Figu, offrendo scorci spettacolari sia sulle montagne che sulle valli circostanti. È un percorso adatto a chi cerca una pedalata varia e ricca di punti di interesse.

Difficoltà: Moderata
Distanza: 25 km
Elevazione: +700 metri

4. Round Trip Jerzu – Tertenia

Questo round trip è ideale per chi desidera una giornata più lunga in sella alla mountain bike. Il percorso parte da Jerzu, attraversa il paese, e si snoda verso Tertenia, un comune vicino famoso per la sua natura incontaminata e le sue spiagge. Il sentiero ti porterà attraverso boschi di lecci, campi coltivati e colline panoramiche, perfetto per chi cerca un mix di avventura e relax.

Difficoltà: Difficile
Distanza: 35 km
Elevazione: +900 metri

Escursionismo

Per chi ama camminare, Jerzu offre escursioni che permettono di scoprire il territorio a un ritmo più lento, immergendosi nei suoi paesaggi naturali e archeologici. Il Sentiero di Monte Corongiu è un’escursione panoramica fino alla cima del tacco più alto della zona, con resti archeologici come la necropoli punica e nuraghi. Il Sentiero Anello di Gessitu attraversa boschi e conduce al nuraghe Gessitu, mentre l’escursione verso Genna Figu è una sfida per chi cerca percorsi più difficili e panorami straordinari.

Cosa fare e cosa vedere a Jerzu se ami l’arte

Nel cuore del centro storico di Jerzu, lungo le sue antiche vie, è possibile ammirare murales di recente realizzazione che ritraggono le tradizioni rurali del paese. Questi dipinti non seguono un percorso casuale, ma invitano i visitatori a scoprire gli angoli più nascosti e gli scorci meno conosciuti del borgo, ora arricchiti da nuovi colori. Ogni murale racconta la cultura jerzese, trasformando le pareti delle case storiche in tele viventi.
La Cantina Antichi Poderi, all’interno dello spazio Cinquesse, ospita anche una mostra permanente, Divenire Pietra, dedicata a Maria Lai, la celebre artista di Ulassai.

Alcuni prodotti tradizionali della Blue Zone Sardegna - Jerzu

Cosa fare a Jerzu se ami l’enogastronomia

Come abbiamo visto in precedenza, la sua grande vocazione vitivinicola ha reso Jerzu “Citta del Vino”.
Infatti, il borgo è conosciuto a livello globale per la produzione di Cannonau. Se sei un appasionato di vini, una tappa da non perdere è quella alla cantina antichi poderi di Jerzu e alle altre cantine del territorio.

La cantina storica creata da Josto Miglior, offre non solo degustazioni di pregiati vini locali, ma anche un viaggio attraverso la storia vinicola del territorio, con racconti che uniscono tradizione e innovazione.  Altra cantina degna di Nota è Sa Pruna. Anch’essa offre delle degustazioni guidate accompagnate da taglieri di prodotti locali. Un’altra tappa che vi consigliamo è nelle campagne Jerzesi, una piccola realtà che produce un vino eccellente, che anima le cene nel nostro Home Restaurant, il Fudora, dei fratelli Mulas.

Oltre al vino, Jerzu vanta una produzione di olio extravergine d’oliva di altissima qualità. Gli uliveti che si estendono nelle colline circostanti producono un olio dal sapore intenso e fruttato, spesso utilizzato nella cucina locale per esaltare il gusto dei piatti. La nostra famiglia, è stata una delle prime ad avere un frantoio nel paese di Jerzu. Ad oggi contiamo con un uliveto riconosciuto bollino verde biologico e siamo soci del frantoio di tertenia. Nel nostro Home restaurant potrai degustare i nostri olii accompagnati dal pane che produciamo con lievito madre.

Per gli amanti della cucina, Jerzu offre inoltre la possibilità di assaporare piatti tipici ogliastrini come i culurgiones, ravioli ripieni di patate, pecorino e menta, preparati secondo antiche ricette tramandate di generazione in generazione. Uno dei primi pastifici d’Ogliastra è stato infatti aperto a Jerzu, il famoso Muceli e Lotto. Li potrete le  eccellenze locali. Se invece volete portare un po’ di sardegna a casa con voi, non potete perdervi i nostri corsi di cucina tradizionale ogliastrina. Tra culurgionis, coccoi prenas e un bicchiere di cannonau vi accompagneremo alla scoperta delle autentiche tradizioni ogliastrine.

Cosa fare a Jerzu se ami l’archeologia

Jerzu, con le sue ricchezze archeologiche che abbracciano varie epoche storiche, è una destinazione affascinante per chi ama esplorare il passato. Di seguito, troverai una panoramica dei principali siti archeologici da visitare, ognuno con la propria storia e particolarità.

Nuraghe Is Paganus

Tra i nuraghi più suggestivi del territorio di Jerzu troviamo Is Paganus, uno dei pochi nuraghi rimasti quasi integri. Questo sito si distingue per l’intricata rete di passaggi interni che testimoniano l’ingegnosità degli antichi abitanti della zona. Il nuraghe offre una straordinaria opportunità di osservare da vicino l’architettura difensiva nuragica, immergendosi in un’atmosfera che evoca la vita quotidiana delle comunità che abitarono queste terre migliaia di anni fa.

Nuraghe Sa Domu’e s’Orcu

Situato a Su Concali, a 422 metri di altitudine, il Nuraghe Sa Domu’e s’Orcu domina la vallata del Pardu. Anche se parte della struttura è crollata, il sito rimane affascinante grazie al corridoio d’accesso e ai resti della scala che un tempo conduceva alla sommità. La posizione panoramica offre una spettacolare vista sulla vallata, richiamando l’importanza strategica che il nuraghe aveva per la protezione delle comunità locali durante l’età nuragica.

Nuraghe Gessitu

Il Nuraghe Gessitu, costruito in calcare e unico nel suo genere, si distingue per l’assenza di una camera centrale, cosa che lo rende più simile a una torre di osservazione. La scala, ben conservata, conduce a una terrazza che offre una vista mozzafiato sui dintorni. Questo nuraghe, con il suo aspetto quasi “alieno”, richiama l’immagine di un tempio antico incastonato tra le rocce, evocando l’atmosfera di luoghi sacri lontani nel tempo.

Nuraghe Gedili

Il Nuraghe Gedili, situato sul Pizzo di Gedili a 910 metri di altezza, è uno dei siti archeologici più enigmatici e affascinanti del territorio di Jerzu. Si tratta di un nuraghe bilobato, composto da una torre principale (Torre A) e una torre secondaria (Torre B), circondato dai resti di un antico villaggio nuragico. Sebbene parte della struttura sia crollata, il nuraghe è ancora abbastanza ben conservato e continua a stimolare l’interesse di studiosi per il suo significato simbolico e la sua complessità architettonica.

Uno degli aspetti più affascinanti di Gedili è rappresentato dalle cinque finestrelle disposte a raggiera nella Torre B. Secondo le ricerche di Tonino Mura, giovane studioso oristanese, queste aperture potrebbero avere un ruolo non solo pratico, ma anche simbolico-religioso, legato agli eventi astronomici come solstizi ed equinozi. Questa teoria si colloca nell’ambito dell’archeoastronomia, una disciplina che studia il rapporto tra le antiche costruzioni e i movimenti celesti.

Il fenomeno più noto osservato nel Nuraghe Gedili è la cosiddetta Luce del Toro, un gioco di luci che si verifica durante il solstizio d’inverno. Quando il sole sorge, uno dei raggi di luce entra attraverso una delle finestrelle e, attraversando la stanza, colpisce una nicchia o una parete di fronte. Il fascio di luce proietta un’immagine stilizzata che, secondo le ipotesi di Mura e altri studiosi come Leonardo Melis, raffigura una testa di toro, un simbolo di grande rilevanza nelle culture antiche, legato al culto del sole e alla fertilità. Questo fenomeno non è stato ancora completamente validato, ma rappresenta un’ipotesi affascinante su come gli antichi nuragici concepivano i loro templi e la loro religione.

Oltre al legame con il sole, Gedili presenta anche possibili allineamenti stellari. Le finestrelle sembrano essere orientate verso il tramonto di stelle come Arturo e la Croce del Sud, eventi celesti che avrebbero potuto avere un significato rituale o simbolico per gli antichi abitanti. Mura e Melis sostengono che questi allineamenti riflettano un’antica conoscenza astronomica, anche se va sottolineato che si tratta ancora di teorie che richiedono ulteriori studi per essere confermate.

Ciò che rende il Nuraghe Gedili particolarmente affascinante è proprio questo intreccio tra architettura e cielo, tra terra e divino. Gli studiosi sono concordi nel ritenere che molti nuraghi, tra cui Gedili, non fossero solo strutture difensive, ma anche templi sacri, costruiti per osservare e celebrare i cicli della natura e i movimenti degli astri. Sebbene molte delle teorie riguardanti il Nuraghe Gedili siano ancora in fase di studio, il sito continua a rappresentare un luogo di grande interesse per chiunque sia affascinato dal profondo legame tra le antiche civiltà e il cosmo.

Nuraghe Barsu

Il Nuraghe Barsu si trova su uno sperone roccioso lungo il fiume Pardu, vicino al confine con Gairo. Questo nuraghe complesso, con le sue quattro torri circondate da un muro di cinta difensivo, un tempo era una fortificazione imponente. Sebbene parte della struttura sia crollata a causa dell’erosione del fiume, il nuraghe continua a conservare un fascino selvaggio, perfetto per gli amanti delle avventure tra archeologia e natura incontaminata.

Resti della necropoli punica e romana del Monte Corongiu

Il Monte Corongiu, con i suoi 1009 metri di altezza, ospita una delle necropoli più interessanti del territorio di Jerzu. Lungo le sue pendici si trovano i resti della necropoli punica e romana, un tempo ricca di tesori, ma purtroppo saccheggiata dai tombaroli. Attualmente, è ancora possibile vedere resti di capanne nuragiche circolari e trovare frammenti di ossidiana, una pietra utilizzata per la fabbricazione di utensili. Inoltre, a sud del monte si trova una capanna punica a “tholos”, perfettamente conservata, che oggi viene utilizzata dai pastori come riparo.

Turismo religioso a Jerzu

Jerzu, oltre a essere un tesoro di bellezze naturali e archeologiche, offre anche un ricco patrimonio religioso che attrae numerosi visitatori alla ricerca di spiritualità, cultura e tradizione. Le chiese del paese, insieme agli eventi religiosi che animano la vita locale, rappresentano tappe significative per chi desidera esplorare il lato più sacro della comunità jerzese.

La Chiesa di San Sebastiano: Tradizione e Rinascita

Situata nel rione più antico di Jerzu, noto come Cuccureddu (il “punto più alto”), la Chiesa di San Sebastiano è profondamente radicata nella storia e nel cuore degli abitanti del paese, nonostante non sia dedicata al patrono ufficiale, Sant’Erasmo. La prima menzione di questa chiesa risale al 1722, ma la sua presenza potrebbe essere molto più antica, forse risalente al XVI secolo. Anche se non esistono documenti che ne raccontino una costruzione memorabile, San Sebastiano è sempre stata amata dai jerzesi per il suo simbolismo e la sua posizione dominante sul borgo.

Nel 1958, la chiesa originaria fu demolita a causa dei danni causati da violenti temporali, perdendo con essa opere d’arte preziose come un altare di marmi settecenteschi e una statua lignea del santo. Al suo posto fu eretto un edificio più moderno, semplice e funzionale, che oggi si presenta con una facciata arancione decorata da pietre, una navata unica e un campanile che ospita una piccola campana. Nonostante la sua ricostruzione, la devozione per San Sebastiano rimane intatta, e la chiesa continua a essere il fulcro di celebrazioni popolari, come le festività in onore di Sant’Antonio Abate.

La Parrocchia di Sant’Erasmo: Il Cuore Spirituale di Jerzu

Situata nel centro del paese, la Parrocchia di Sant’Erasmo è la chiesa più importante di Jerzu, dedicata al santo patrono. Conosciuta anticamente come Sant’Elmo, la sua storia risale almeno al XVII secolo, sebbene documenti e registri antecedenti al 1669 siano andati perduti. La chiesa fu costruita vicino al vecchio cimitero di San Vincenzo, che venne progressivamente abbandonato per far spazio a una cappella funeraria dedicata proprio a Sant’Erasmo.

Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerose modifiche. Tra il XVIII e il XIX secolo furono aggiunte le cappelle laterali, e l’edificio acquisì un aspetto più solido e dignitoso. Tuttavia, la parrocchia necessitava di continui restauri, e fu chiusa per tre anni alla fine del XIX secolo a causa del suo stato di degrado. Nel 1928 iniziò un’opera di risanamento che, nel corso dei decenni, ha portato alla chiesa di oggi, con una facciata adornata da un rosone istoriato, un nuovo campanile e un monumentale organo a canne inaugurato nel 1995.

Ogni anno, il 2 giugno, Jerzu celebra la Festa di Sant’Erasmo, durante la quale la statua del santo viene portata in processione per le vie del paese, seguita da messe solenni. Questa ricorrenza è uno dei momenti più sentiti e spirituali della vita comunitaria jerzese.

La Chiesa Campestre di Sant’Antonio da Padova: Devozione nella Natura

A breve distanza dal centro abitato, lungo la SP13, si trova la Chiesa Campestre di Sant’Antonio da Padova, immersa tra le colline che circondano Jerzu. Questa piccola chiesa rurale è il cuore di una delle feste più importanti del paese, la Festa di Sant’Antonio da Padova, celebrata la domenica successiva al 13 giugno. Durante i giorni di festa, molti abitanti di Jerzu si trasferiscono temporaneamente nei pressi della chiesa, nei cosiddetti “Is Posadas”, piccoli spazi recintati dove si soggiorna in attesa delle celebrazioni.

Costruita nel XVIII secolo, la chiesa ha mantenuto un aspetto semplice e tradizionale, con una navata unica e una loggia d’ingresso. Nel 1960, dopo un furto sacrilego, l’ingresso fu chiuso con un portone in ferro. Oggi, la processione in onore di Sant’Antonio parte dalla chiesa di San Sebastiano e accompagna la statua del santo fino alla campagna, in un rito che unisce fede e comunità.

La Chiesa delle Grazie a Pelau: Un’oasi di Pace

Situata nella frazione di Pelau, poco fuori Jerzu, la Chiesa di Nostra Signora delle Grazie è un altro luogo di culto di grande importanza per la comunità locale. Costruita nel XVIII secolo, questa chiesa campestre è stata oggetto di diverse ristrutturazioni, l’ultima delle quali completata nel 1996, che ha ridato splendore all’edificio. Qui, ogni anno, durante la prima domenica di maggio, si celebra la Festa della Madonna delle Grazie, una ricorrenza che attira molti fedeli.

Il simulacro della Madonna viene portato in processione dalla parrocchia di Sant’Erasmo fino alla chiesa campestre, accolta da ventuno scariche di fucileria. Dopo tre giorni di preghiere e celebrazioni, la statua viene riportata in paese, concludendo i festeggiamenti con una solenne messa notturna. Questo luogo, immerso nella tranquillità delle campagne ogliastrine, offre ai visitatori un’oasi di pace e raccoglimento.

Eventi e Feste Tradizionali: Il Cuore Pulsante delle Tradizioni Sarde

Jerzu, nota per il vino e la cultura, è un borgo che celebra le sue radici con una serie di eventi che animano soprattutto l’estate.

  • I Fuochi Sacri dei Nostri Padri (Aprile): Fuochi accesi presso siti nuragici, richiamando un antico sistema di comunicazione.
  • Madonna delle Grazie (Maggio): Festa nella chiesa campestre di Pelau Mannu.
  • Sant’Antonio (13 Giugno): Processione del simulacro dalla chiesa di San Sebastiano alla chiesetta campestre.
  • San Giacomo e Sant’Anna (Luglio).
  • Sagra del Vino (Agosto): Parte dello Jerzu Wine Festival, con sfilate folkloristiche e degustazioni di Cannonau e prodotti locali come culurgiones.
  • Calici di Stelle (10 Agosto): Degustazioni nelle antiche cantine del centro storico, accompagnate da musica tradizionale e prodotti tipici.
  • Festival dei Tacchi (Agosto): Festival teatrale di rilevanza nazionale.

Dove Alloggiare a Jerzu: La nostra Artist’s Home

La nostra Artist’s Home di Jerzu è un luogo unico, dove arte, tradizione e cultura locale si fondono per offrirvi un’esperienza autentica nel cuore dell’Ogliastra. Immersa nella suggestiva vallata di Pelau, tra vigneti e colline, la nostra casa vacanze rappresenta molto più di un semplice soggiorno. È uno spazio creato per ispirare, dove gli ospiti possono immergersi nella bellezza della Sardegna attraverso esperienze artistiche e culinarie. Gli ospiti hanno l’opportunità di partecipare a laboratori creativi, e degustare i sapori autentici della cucina locale, preparati con ingredienti a Km0. Artist’s Home Jezu è un rifugio di tranquillità e creatività, dove ogni dettaglio è pensato per far sentire gli ospiti parte di una storia antica, fatta di arte, natura e autenticità.

Curiosita su Jerzu

La Stazione ferroviaria dismessa di Jerzu, situata nel territorio di Ulassai, era il terminale della linea ferroviaria Gairo-Jerzu, attiva dal 1893 al 1956. Dopo la sua dismissione, l’area è stata trasformata nel 2006 nel Museo Stazione dell’Arte, dedicato alla celebre artista Maria Lai. Il museo ospita la più ampia collezione pubblica dell’artista, con oltre 150 opere tra cui terrecotte, telai, ceramiche e libri cuciti. Il sito rappresenta un legame tra passato industriale e arte contemporanea, radicato nel territorio.

Conclusione

Jerzu è una destinazione che racchiude l’essenza autentica dell’Ogliastra, combinando storia, natura, e tradizioni. Dalle sue imponenti formazioni rocciose, i Tacchi, che offrono opportunità uniche per l’arrampicata e l’escursionismo, alle sue celebrazioni folkloristiche, il borgo è una meta ideale per chi cerca un’esperienza immersiva nella cultura sarda. Con il suo vino rinomato, i panorami mozzafiato e le sue antiche tradizioni, Jerzu regala emozioni autentiche a ogni visitatore, invitandolo a scoprire un angolo di Sardegna ancora genuino e incontaminato.

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