1 viaggio memorabile alla scoperta dei Tacchi d’Ogliastra

Immagina un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove la natura ha plasmato il paesaggio con una pazienza millenaria e dove ogni passo che compi sembra raccontarti una storia antica. Questo è il fascino dei Tacchi d’Ogliastra, una serie di imponenti formazioni calcaree che si ergono maestose tra valli e boschi, offrendo uno spettacolo mozzafiato a chiunque scelga di esplorarle.

I Tacchi d’Ogliastra non sono semplici montagne; sono vere e proprie opere d’arte scolpite dal vento e dall’acqua nel corso di milioni di anni. La loro presenza maestosa domina il paesaggio dell’Ogliastra, una regione incontaminata della Sardegna, e la loro storia geologica è altrettanto affascinante quanto il loro aspetto. Attraverso queste alture naturali, scopriremo come la terra ha forgiato forme uniche e imponenti, raccontando una storia che va oltre il semplice paesaggio.

In questo articolo, esploreremo in profondità cosa sono i Tacchi, dalla loro formazione geologica alla loro importanza storica e culturale. Ti guideremo attraverso i sentieri più affascinanti, ti racconteremo le leggende che avvolgono questi luoghi e ti daremo consigli pratici su come vivere al meglio l’esperienza di esplorare una delle aree più selvagge e suggestive della Sardegna.

Contenuti dell’Articolo

I tacchi d'Ogliastra che circondano Jerzu

Cos’è un Tacco?

Un Tacco, nella sua essenza geologica, è una meraviglia naturale, frutto di milioni di anni di trasformazioni lente e inesorabili. Il termine “Tacco” deriva dalla parola italiana che indica il tacco di una scarpa, un richiamo alla loro forma unica: altopiani circondati da versanti ripidi che si ergono isolati nel paesaggio come fortezze naturali.

I Tacchi d’Ogliastra sono il prodotto di processi geologici antichissimi. Durante il periodo mesozoico, circa 150-200 milioni di anni fa, l’odierna Sardegna era ancora sommersa dall’acqua e gli strati di calcare si accumulavano lentamente, creando formazioni compatte e solide. Quando poi le forze tettoniche sollevarono l’isola, le rocce furono spinte verso l’alto e esposte agli agenti atmosferici che, con pazienza millenaria, le hanno erose fino a creare le strutture verticali e imponenti che oggi vediamo.

A differenza delle catene montuose comuni, i Tacchi hanno sommità piatte. È questa loro peculiarità che li rende unici: visti da lontano, sembrano fortezze naturali, isolate e inaccessibili, circondate da vallate e fiumi che si snodano sinuosi ai loro piedi.

Ma i loro lati raccontano una storia diversa: aspri, scavati da gole e canyon, sono come cicatrici impresse dal tempo. Guardando un tacco, si ha la sensazione di essere di fronte a un gigante che ha resistito all’assalto degli elementi per millenni, mantenendo intatta la sua imponenza.

La loro maestosità non si ferma all’aspetto esteriore: l’interno di queste formazioni custodisce antiche grotte e cavità, come la spettacolare Grotta di Su Marmuri, una delle più grandi e affascinanti d’Europa, con imponenti stalattiti e stalagmiti che sembrano dipinti da una mano divina.

Camminando ai piedi di un tacco, ci si sente piccoli, ma al contempo parte di un mondo vasto e antico. Le pareti rocciose sembrano chiudere il paesaggio in una cornice naturale perfetta, offrendo riparo e protezione alla ricca biodiversità che vive in queste zone. Foreste di lecci e querce rivestono i loro fianchi, mentre la cima, spesso brulla, offre una vista spettacolare su vallate nascoste e insediamenti lontani.

La bellezza di un tacco non sta solo nella sua forma imponente, ma anche nella sua capacità di raccontare una storia. Queste formazioni rappresentano il dialogo continuo tra la terra e il tempo, un dialogo che ha plasmato non solo il paesaggio, ma anche la cultura della Sardegna. I Tacchi d’Ogliastra, infatti, sono stati rifugio e baluardo per antiche popolazioni, che li abitavano e li veneravano come luoghi sacri. Oggi, rimangono testimoni silenziosi di quell’epoca, pronti a svelare i loro segreti a chiunque abbia il desiderio di scoprirli.

La particolarità dei Tacchi d’Ogliastra: Cosa li rende unici

Ciò che rende i Tacchi d’Ogliastra davvero speciali è la loro posizione isolata e remota. Si trovano in una delle aree meno abitate e meno esplorate della Sardegna, un’isola che di per sé ha già una storia di isolamento geografico. Questa lontananza ha permesso ai Tacchi d’Ogliastra di preservare una natura selvaggia e incontaminata, che ospita una biodiversità sorprendente. Qui, tra le foreste di lecci e querce che abbracciano le loro pendici, vivono specie endemiche come il muflone sardo, l’aquila reale e varie specie di rapaci che trovano rifugio nelle cavità delle rocce. La flora locale è altrettanto affascinante, con piante rare che prosperano solo in queste condizioni particolari, tra cui diverse specie di orchidee selvatiche.

La particolarità dei Tacchi d’Ogliastra risiede anche nel loro ruolo storico e culturale. Sin dai tempi preistorici, questi luoghi sono stati abitati e venerati dalle popolazioni locali. Gli antichi Sardi costruivano i loro insediamenti ai piedi di queste formazioni, trovando rifugio e protezione naturale. I nuraghi, imponenti torri di pietra costruite durante l’età del bronzo, si ergono ancora oggi come sentinelle di un’epoca passata.

Un altro aspetto che rende i Tacchi così affascinanti è la loro capacità di offrire esperienze multiple e diversificate. Gli escursionisti esperti possono affrontare sentieri impegnativi, arrampicarsi sulle pareti ripide o esplorare i canyon nascosti, mentre chi cerca un contatto più rilassato con la natura può godere delle passeggiate tra i boschi, delle viste panoramiche mozzafiato e del silenzio profondo che pervade questi luoghi. Ogni Tacco è un mondo a sé, con i suoi segreti, i suoi paesaggi e la sua storia, e la loro esplorazione diventa un viaggio indimenticabile sia per il corpo che per l’anima.

In definitiva, i Tacchi d’Ogliastra sono molto più che semplici formazioni rocciose: sono monumenti naturali che raccontano la storia della Terra e delle genti che l’hanno abitata, e che continuano a incantare e ispirare chiunque li visiti.

I Tacchi d’Ogliastra più Famosi

Perda Liana il più famoso tra i tacchi d'Ogliastra

Tacchi d’Ogliastra: Perda Liana (Gairo)

Perda Liana è il re indiscusso dei Tacchi d’Ogliastra, una torre di pietra che si innalza solitaria verso il cielo, come un antico monolito scolpito dalla natura. Con i suoi 1.293 metri di altitudine, questo tacco sembra sfidare il tempo, rimanendo immobile e imponente, osservatore silente dei secoli che scorrono. Un tempo considerato sacro dalle popolazioni nuragiche, oggi, offre agli escursionisti la possibilità di toccare con mano questa antica sacralità, mentre si godono una vista impareggiabile che abbraccia l’Ogliastra, dai suoi monti fino alle coste lontane. Camminare sotto la sua ombra è come immergersi in una dimensione diversa, dove il passato e il presente si fondono in una connessione profonda con la terra.

Tacchi d’Ogliastra: Monte Corongiu (Jerzu)

Monte Corongiu, è uno dei tacchi d’Ogliastra più iconici della regione e il secondo più alto, dopo Perda ‘e Liana. Con i suoi 1009 metri di altezza, Monte Corongiu si erge imponente sopra le colline di Jerzu, offrendo un panorama straordinario che spazia dal Massiccio del Gennargentu fino al mare. Questa montagna è la vetta più alta del territorio di Jerzu .

La sua posizione offre una vista privilegiata sui rilievi circostanti, come i tacchi di Ulassai e Jerzu, Monte Longu, e anche su formazioni più distanti come il Monte Idolo e il Margiani Pubusa.

Oltre alla sua rilevanza paesaggistica, Monte Corongiu ha anche un importante valore archeologico. Lungo le sue pendici si trovano i resti di una necropoli punica, tombe antiche e ruderi che raccontano di insediamenti umani risalenti all’epoca nuragica e romana. Sono state ritrovate monete romane che datano dal III al V secolo d.C., aggiungendo un ulteriore strato di storia al fascino di questo luogo.

Monte Corongiu, grazie alla sua bellezza naturale e alla sua importanza storica, è una delle mete più amate dagli escursionisti che visitano l’Ogliastra, offrendo non solo un’esperienza immersiva nella natura, ma anche un viaggio attraverso la storia millenaria della Sardegna.

Tacchi d’Ogliastra: Monte Tisiddu (Ulassai)

Il Monte Tisiddu è una meraviglia nascosta nei pressi di Ulassai, una montagna che combina l’austerità delle sue falesie calcaree con la delicatezza dei suoi panorami aperti. Con le sue pareti ripide, Monte Tisiddu offre una sfida emozionante per gli appassionati di arrampicata, mentre la sua cima regala una vista spettacolare che abbraccia le colline ondulate e si estende fino al mare. Camminando tra i suoi boschi, avvolti dal profumo delle essenze mediterranee, si ha la sensazione di essere in un mondo fuori dal tempo, dove la natura regna sovrana e il silenzio è interrotto solo dal fruscio del vento tra le foglie​.

Tacchi d’Ogliastra: Tacco Arba (Ussassai)

Il Tacco Arba si erge possente nei pressi di Ussassai, circondato da una natura selvaggia che svela il suo volto più affascinante nelle Cascate di Is Cacaus. Qui, l’acqua scende impetuosa tra le rocce, creando giochi di luce e riflessi che lasciano senza fiato. Attraversare queste terre significa camminare tra antichi binari ferroviari, vecchie case cantoniere ormai abbandonate e panorami che sembrano usciti da un dipinto. Ogni passo ti avvicina sempre di più alla cascata più grande, dove l’acqua si infrange rumorosamente, e più avanti, le grotte calcaree nascoste tra la vegetazione offrono rifugi segreti che raccontano storie di un passato lontano.

Tacchi d’Ogliastra: Monte Lumburau

Il Monte Lumburau, che sovrasta Jerzu, è una delle formazioni montuose più imponenti dell’Ogliastra. In primavera, il monte si trasforma in un’esplosione di colori e profumi grazie alla fioritura di piante tipiche della macchia mediterranea, offrendo agli escursionisti non solo panorami mozzafiato, ma anche un’esperienza sensoriale intensa e coinvolgente.

Ma il Monte Lumburau non è solo un’attrazione naturale. Alla fine degli anni Trenta, il geologo tedesco Paul Dorn fece una scoperta eccezionale proprio in quest’area: trovò dei fossili di denti appartenenti a un antico rettile marino, l’ittiosauro, che visse durante il Giurassico Medio. Questo animale, dall’aspetto simile a delfini e pesci, nuotava nei mari che all’epoca coprivano gran parte dell’attuale Ogliastra. Sfortunatamente, i fossili non furono mai studiati a fondo né documentati con precisione e vennero distrutti durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che colpirono l’istituto di Braunschweig in Germania, dove i reperti erano conservati.

Il sentiero Onda Vital sui Tacchi d'Oglistra nel territorio di Jerzu, grado di difficoltà 8a

Arrampicata sui Tacchi d’Ogliastra: Un Paradiso Verticale

I Tacchi d’Ogliastra sono un vero e proprio paradiso verticale per gli appassionati di arrampicata. Le imponenti pareti calcaree che si innalzano tra i paesaggi mozzafiato di Ulassai e Jerzu offrono una vasta gamma di sfide, adatte sia ai principianti sia agli arrampicatori più esperti.

Jerzu è una delle località più affascinanti per chi pratica l’arrampicata sportiva. Le sue falesie offrono vie incredibili, con pareti che raggiungono fino a 100 metri di altezza. La zona intorno a Sant’Antonio è particolarmente conosciuta per le sue spettacolari vie di arrampicata. Le pareti calcaree di Jerzu non solo offrono arrampicate tecniche, ma regalano anche viste spettacolari sul territorio circostante, con un panorama che spazia dalle colline ricoperte di macchia mediterranea fino al mare lontano.

Anche Ulassai rimane una delle mete più rinomate per l’arrampicata in Sardegna, con pareti come quelle di Tisiddu, Su Marmuri e Jurassic Park, famose tra i climbers per la loro varietà e bellezza. Il paesaggio circostante è suggestivo e selvaggio, con gole profonde, grotte e formazioni rocciose uniche.

Entrambe le località, Jerzu e Ulassai, offrono vie per ogni livello di abilità: dalle vie più semplici per chi si avvicina all’arrampicata, alle vie tecniche per chi cerca sfide più ardite. Il clima mite per gran parte dell’anno rende i Tacchi d’Ogliastra un’ottima destinazione per l’arrampicata in ogni stagione, specialmente in primavera e autunno, quando le condizioni sono ideali.

Che si tratti di sfide verticali o di spettacolari panorami, l’arrampicata sui Tacchi d’Ogliastra offre un’esperienza autentica, capace di far sentire chiunque parte integrante della natura potente e selvaggia dell’Ogliastra.

Tacchi d’Ogliastra: Attività Outdoor

Per chi desidera vivere i Tacchi d’Ogliastra in modo ancora più attivo, ci sono tante altre attività outdoor. La mountain bike, ad esempio, è un’ottima scelta per esplorare i percorsi sterrati che si snodano tra i monti e le valli. I percorsi sono variegati e offrono sfide sia per i principianti che per i ciclisti più esperti, con salite impegnative e discese emozionanti.

In aggiunta, i visitatori possono partecipare a tour guidati attraverso le colline e i boschi dei Tacchi d’Ogliastra, oppure cimentarsi nel canyoning.

Tacchi d’Ogliastra: Canyoning

Tra le numerose attività outdoor che si possono praticare nei Tacchi d’Ogliastra, il canyoning a Riu Sarcerei offre un’esperienza unica e adrenalinica, immersa in uno scenario naturale mozzafiato. Questa attività è perfetta per chi ama combinare l’avventura con l’esplorazione di ambienti naturali nascosti e poco accessibili.

Riu Sarcerei, situato tra le maestose gole e altopiani calcarei della zona di Gairo, rappresenta una delle destinazioni più emozionanti per il canyoning. Il torrente, scavando il suo percorso tra le rocce, ha creato una serie di cascate, scivoli naturali e pozze d’acqua cristallina, che offrono l’ambiente perfetto per questa disciplina.

Lungo il percorso del canyoning, ci si trova a dover affrontare una varietà di sfide: dalla discesa lungo le cascate tramite corde e imbraghi, ai tuffi nelle pozze sottostanti, fino agli scivoli naturali modellati dall’acqua. Il tutto immerso in un contesto selvaggio, dove la natura regna incontrastata.

Riu Sarcerei è adatto a canyonisti di vari livelli, anche se una buona preparazione fisica è raccomandata e vi consigliamo di rivolgervi agli esperti che organizzano queste attività.

Il canyoning a Riu Sarcerei è un’opportunità unica per esplorare l’Ogliastra in un modo diverso, mettendo alla prova il proprio spirito d’avventura e creando ricordi indimenticabili.  Qualunque sia l’attività scelta, ogni angolo dei Tacchi d’Ogliastra regala emozioni indimenticabili, in un contesto naturale che si fonde perfettamente con l’anima selvaggia e autentica di questa terra.

Slackline tra i tacchi d’Ogliastra

Lo slackline è un’attività sempre più apprezzata tra gli amanti della natura e dell’avventura, e i Tacchi d’Ogliastra offrono uno scenario spettacolare per praticarla. Questa disciplina, che consiste nel camminare su una fettuccia elastica sospesa tra due punti, richiede concentrazione, equilibrio e coordinazione, qualità che vengono messe alla prova dalla bellezza selvaggia del paesaggio circostante. Sperimentare lo slackline in questo ambiente unico permette di immergersi completamente nella natura incontaminata, sfidando se stessi tra le imponenti formazioni calcaree e la tranquillità degli altopiani ogliastrini. Negli ultimi anni, il paese di Ulassai, ha accolto amanti dello slackline provenienti da tutto il mondo.

Vista panoramica dei Tacchi D'Ogliastra

Tacchi D’Ogliastra: Trekking e Escursionismo

Oltre all’arrampicata, gli amanti del trekking possono godere di innumerevoli sentieri immersi nella natura selvaggia e incontaminata. I Tacchi di Jerzu e Ulassai, così come le foreste e le valli circostanti, sono attraversati da percorsi che portano a scoprire grotte, cascate e antiche formazioni rocciose. Le escursioni offrono sia esperienze di breve durata che percorsi più impegnativi, in grado di soddisfare il desiderio di avventura di ogni esploratore. Andiamo a vederne qualcuno.

I sentieri tra i tacchi d’Ogliastra di Jerzu e Ulassai

Sentiero C 502: Tisiddu

Il sentiero Tisiddu (C 502) è un viaggio attraverso un paesaggio di selvaggio splendore, dove la natura sarda si rivela in tutta la sua maestosità. Questo percorso di 2,3 km, percorribile in circa 1 ora e 15 minuti, ti conduce verso il maestoso Tacco di Tisiddu, le cui pareti calcaree sembrano dialogare con il cielo, creando uno spettacolo naturale che muta con la luce del giorno. Salendo verso la vetta, sentirai l’energia ancestrale di queste terre, arricchite dalla varietà botanica e dai panorami infiniti. Ogni passo ti avvicina a una Sardegna segreta e indomabile, che svela il suo cuore selvaggio solo a chi si avventura in questi luoghi incantati.

Il sentiero passo a passo:

  • 1: Il sentiero prende vita nella località di S’Arenargiu (Ulassai), dove il silenzio della natura ti avvolge. Da qui, inizia la salita, un’ascesa che diventa un viaggio interiore mentre ti avvicini alla sommità del Tacco di Tisiddu. Le imponenti pareti calcaree si stagliano contro l’azzurro del cielo, e, una volta in cima, i tuoi occhi si apriranno su panorami mozzafiato che si estendono fino all’infinito. Potrai seguire la diramazione per il sentiero C-502a, che ti porterà alla vetta di Punta Matzeu (957 m s.l.m.), una delle vette più iconiche della zona.
  • 2: Proseguendo, il sentiero si addolcisce e ti guida verso l’incrocio con il sentiero che porta alla Grotta Is Janas. Questo breve tratto di appena 5 minuti ti conduce in un luogo mistico, avvolto dal mistero delle antiche leggende sarde. La grotta, con le sue forme scolpite dall’acqua e dal tempo, è un rifugio silenzioso che invita alla contemplazione e all’esplorazione.
  • 3: Dopo aver ripreso il cammino, la discesa verso Scala ‘e Predi è accompagnata da viste panoramiche che sembrano sospese tra cielo e terra. Una cengia calcarea si apre sotto i tuoi piedi, offrendoti un palco privilegiato su un paesaggio primordiale. L’ultimo tratto in discesa ti conduce dolcemente verso la località Sa Genobida, un luogo dove la natura sembra aver fermato il tempo, invitandoti a rimanere ancora un po’ in questo angolo di paradiso.

Sentiero C 502a: Anello Tisiddu

L’Anello Tisiddu (C 502a) è una passeggiata breve ma intensa, un’esperienza che racchiude l’essenza dei paesaggi montuosi dell’Ogliastra in appena 1 km di cammino. In soli 40 minuti, questo sentiero ti porta al culmine del Bruncu Matzeu, una vetta solitaria che domina la vasta e incontaminata vallata del Rio Pardu. Qui, il cielo sembra più vicino e ogni passo ti svela una nuova prospettiva su questo territorio antico, dove la natura ha scolpito panorami che parlano di libertà e quiete. Lungo il cammino, la vegetazione mediterranea ti avvolge, offrendo rifugio a numerose specie di fauna e flora autoctone che colorano il paesaggio.

Il sentiero passo a passo:

  • 1: Il sentiero ha inizio dall’incrocio con il sentiero C 502, sull’altipiano del Tacco Tisiddu. Qui, l’ascesa verso la vetta di Punta Matzeu è breve ma ripida, un cammino che risveglia i sensi con la bellezza selvaggia che si dispiega a ogni curva. Raggiungendo la vetta, sarai accolto dai resti di una vecchia capanna di vedetta antincendio, un testimone silenzioso del passato, mentre i tuoi occhi si perderanno nella vastità del panorama che si estende dal Gennargentu fino al mare.
  • 2: Dalla vetta, il sentiero scende dolcemente fino a raggiungere la Grotta Matzeu, nascosta tra le pendici meridionali del Bruncu Matzeu. In questa breve deviazione di 5 minuti, potrai scoprire una piccola meraviglia naturale, un rifugio antico che sembra appartenere a un’altra era. Dopo la visita, il percorso prosegue attraverso un bosco di lecci e macchia mediterranea, dove ogni passo ti riporta in armonia con la natura circostante, fino a completare l’anello al punto di partenza.

Sentiero C 503: Anello Marosini – Sa Tappara

Il sentiero Anello Marosini – Sa Tappara (C 503), con i suoi 2,13 km percorribili in circa 40 minuti, ti accompagna in un viaggio di scoperta tra il rigoglio della natura e l’arte che si fonde armoniosamente con il paesaggio. Questo percorso ad anello abbraccia il Bruncu Pranedda, con le sue imponenti pareti calcaree, regalandoti non solo panorami mozzafiato, ma anche momenti di riflessione davanti alle opere di Maria Lai e altri artisti che hanno saputo catturare l’anima di questi luoghi.

Il percorso passo a passo

  • 1: Il sentiero inizia in località Gedili. Proseguendo in direzione sud, ti ritroverai davanti al maestoso canyon di Sa Tappara, le cui pareti di calcare si ergono come giganti silenziosi. La luce del sole danza sulle rocce, creando un gioco di ombre e riflessi che trasmette una quiete profonda. Alla fine del canyon, incontrerai l’installazione artistica “Cuore mio” di Marcello Maloberti, un’opera che sembra respirare con la natura circostante, parte del magnifico Museo a cielo aperto Maria Lai. È un momento perfetto per fermarsi e lasciare che l’arte ti parli in questo luogo incantato.
  • 2: Il sentiero si snoda verso la periferia nord di Ulassai, conducendoti al Lavatoio comunale, un sito rinnovato con la grazia artistica di Maria Lai, Costantino Nivola, e Guido Strazza. Qui, la connessione tra l’arte e la vita quotidiana diventa palpabile. Potrai ammirare anche la delicata Via Crucis nella chiesa di Sant’Antioco e lasciarti incantare dal Gioco del Volo dell’Oca, simboli del genio artistico che caratterizza questo angolo di Sardegna. Ogni opera sembra raccontare una storia, un invito a rallentare e apprezzare le cose semplici della vita.
  • 3: Dopo aver respirato l’atmosfera di Ulassai, il sentiero ti conduce verso la località Marosini. Qui, in prossimità dei 692 metri s.l.m., il paesaggio si apre su blocchi calcarei maestosi che sembrano disposti con cura dalla mano della natura. Il cammino ti porta poi attraverso una pineta tranquilla, un’oasi di freschezza dove il profumo dei pini riempie l’aria e il tempo sembra fermarsi. Raggiungendo il punto di partenza a Gedili, completi questo affascinante anello, portando con te ricordi di arte, natura e un profondo senso di connessione con la terra.

Sentiero C 503a: Lecorci – Gedili

Percorribile in soli 10 minuti, il tracciato Lecorci – Gedili (C 503a) è un cammino immerso nella quiete della natura, che collega i sentieri C 504 e C 503. Lungo il tragitto, la natura si fonde armoniosamente con l’arte, regalando momenti di pura meraviglia grazie alle installazioni a cielo aperto di Maria Lai. Questo sentiero è ideale per chi desidera un breve ma rigenerante incontro con la bellezza selvaggia dell’Ogliastra.

Il sentiero passo a passo

  • 1: Il viaggio inizia nella località Lecorci, proprio di fronte alle spettacolari Cascate Lecorci, che durante i periodi di pioggia scendono maestose dalle rocce, creando un’atmosfera di pace e forza naturale. A 780 metri sul livello del mare, il sentiero attraversa un’area ricca di flora e fauna locali, con interessanti elementi botanici e viste panoramiche. Camminando tra le opere di Maria Lai, come il Dinosauro, la Casa delle Inquietudini e il misterioso Muro del Groviglio, ti sentirai parte di un mondo in cui arte e natura si intrecciano senza soluzione di continuità.
  • 2: Continuando lungo il percorso, raggiungerai la strada asfaltata che porta agli impianti sportivi e al campeggio comunale di Ulassai. Qui, il paesaggio si apre e il sentiero ti invita a proseguire verso Gedili, dove ti aspetta un’ultima meraviglia naturale prima di riconnetterti con il percorso ad anello C 503 Sa Tappara-Marosini. Ogni passo di questo cammino è un invito a immergersi nell’anima di questa terra unica, dove ogni dettaglio racconta una storia.

Sentiero C 504 : Gairo Taquisara – Ulassai

Il sentiero Gairo Taquisara – Ulassai (C 504) è un viaggio di 11,5 km attraverso l’anima dell’Ogliastra, un itinerario che unisce storia, natura e arte in un percorso che ti lascerà senza fiato. In circa 3 ore di cammino tra i tacchi d’Ogliastra, sarai trasportato attraverso boschi rigogliosi, panorami spettacolari e affascinanti siti archeologici, fino a raggiungere il cuore di Ulassai. Questo sentiero è l’essenza della Sardegna più autentica, dove il passato nuragico si intreccia con la creatività contemporanea, in un ambiente che incanta con la sua bellezza cruda e incontaminata.

Il percorso passo a passo

  • 1: Il cammino ha inizio presso la stazione ferroviaria di Gairo Taquisara, un punto di partenza che evoca la tranquillità della campagna sarda. Attraversando un bosco misto di conifere e latifoglie, il percorso sale dolcemente fino a raggiungere l’altopiano calcareo, dove il paesaggio diventa più aperto e spettacolare. Qui, l’aria è carica di storia, e presto ti troverai tra le rovine del Nuraghe Serbissi, uno dei luoghi archeologici più suggestivi della Sardegna, con le sue tombe dei giganti e la vista panoramica.
  • 2: Proseguendo verso S’Accu e Serbissi, il sentiero ti guida attraverso una strada sterrata che si snoda tra boschi e radure, fino a raggiungere due incantevoli punti panoramici che ti permettono di abbracciare con lo sguardo l’intera vallata del Rio Pardu. Ogni sosta qui è un invito a fermarsi, respirare profondamente e lasciare che la bellezza naturale ti pervada.
  • 3: Il percorso continua in discesa verso Porcile ‘e Gavoi, dove la strada si fa pavimentata e ti accompagna dolcemente verso il centro di Ulassai. Lungo il cammino, incontrerai l’iconico Muro del Groviglio e altre opere di Maria Lai, simboli di una cultura viva e vibrante, che si inserisce perfettamente nel paesaggio circostante. Il sentiero termina nel cuore di Ulassai, dove il Lavatoio comunale, splendidamente riqualificato dagli artisti locali, chiude questo viaggio straordinario attraverso l’arte e la natura.

C 505: Grotta Su Marmuri – Su Postorgiu ‘e mesu

Il Sentiero Grotta Su Marmuri – Su Postorgiu ‘e mesu (C 505) è un itinerario ad anello lungo 15,3 km, percorribile in circa 3 ore e 50 minuti. Questo affascinante percorso ti condurrà attraverso alcuni dei paesaggi più suggestivi dei Tacchi d’Ogliastra, tra grotte maestose, cascate spettacolari e panorami che si estendono all’infinito. Questo sentiero è perfetto per chi cerca un’esperienza escursionistica ricca di sorprese e meraviglie naturali.

Il sentiero passo a passo

  • 1: Il sentiero inizia nei pressi della famosa Grotta Su Marmuri, una delle grotte più estese d’Europa e casa di una delle più grandi colonie di pipistrelli d’Italia, con oltre 30.000 esemplari. La salita iniziale di circa 1,9 km ti condurrà in alto, dove i panorami si aprono sulla maestosa Vallata del Tacco di Tisiddu.
  • 2: Dopo aver ammirato le vedute mozzafiato, il sentiero prosegue in discesa, ricongiungendosi con la pista forestale. Il tratto successivo, lungo 3,5 km, si snoda in direzione sud-ovest verso la località Genna ‘e meri (763 m s.l.m.), un itinerario panoramico che ti regala scorci indimenticabili delle montagne e delle valli sottostanti. La bellezza aspra del paesaggio è amplificata dalla luce che danza sulle pareti rocciose, trasformando ogni angolo in un’opera d’arte naturale.
  • 3: Da Genna ‘e meri, il percorso scende verso Sa Canna e Funtana Sa Canna, attraversando il letto del rio che alimenta le famose Cascate Lequarci. Questo tratto è particolarmente suggestivo durante i mesi invernali, quando le cascate sono nel loro pieno splendore. In caso di forti piogge, il sentiero può diventare impraticabile, ma un’alternativa, il C-505a, permette di raggiungere comunque Funtana Sa Canna, dove è presente un’area attrezzata per una sosta rigenerante.
  • 4: Il sentiero prosegue brevemente lungo una pista forestale tra i tacchi d’Ogliastra, per poi passare su un sentiero immerso in un fitto bosco di lecci e pini, dove i profumi della resina e della terra umida creano un’atmosfera avvolgente. Dopo circa 1 km, si giunge a Cuile Baulassa, un luogo affascinante dove troverai alcuni pinnettusu, le tipiche capanne dei pastori sardi, e un’area attrezzata per la sosta. Il contatto con la cultura pastorale rende questo tratto particolarmente suggestivo.
  • 5: L’ultima parte del percorso ti guida attraverso un paesaggio in continua evoluzione, alternando boschi di lecci e conifere fino a raggiungere Bruncu Coccoccia. Da qui, il sentiero segue una strada asfaltata fino a Su Postorgiu ‘e mesu, dove si incrocia nuovamente con il sentiero C-504, chiudendo l’anello e riportandoti al punto di partenza.

C 506: Ulassai – Erriu Pessiu

Il sentiero Ulassai – Erriu Pessiu (C 506) è un invito a scoprire il cuore selvaggio dei Tacchi d’Ogliastra attraverso un cammino di 5 km, percorribile in poco più di un’ora. Questo itinerario, che parte dal borgo di Ulassai, è perfetto per chi desidera una passeggiata immersa nella natura, tra boschi ombrosi e panorami aperti, arricchita dalla bellezza della flora locale e dalle suggestioni di un paesaggio che racconta storie antiche. Lungo il percorso, la quiete e la serenità di questi luoghi ti accompagneranno, rivelando lentamente i segreti nascosti dei Tacchi d’Ogliastra.

Il percorso passo a passo:

  • 1: Il sentiero inizia proprio nel cuore di Ulassai, un borgo che conserva ancora intatta la sua autenticità. Dopo aver attraversato le vie del paese, il percorso si snoda lungo un sentiero sterrato che costeggia il lato orientale del Monte Tisiddu, offrendo vedute panoramiche che abbracciano l’intera vallata. Qui, la natura si presenta in tutta la sua purezza, con i lecci e le querce che avvolgono l’escursionista in un abbraccio verdeggiante.
  • 2: Proseguendo lungo il sentiero, incontrerai una postazione antincendio abbandonata che ricorda l’importanza di queste terre per la protezione del patrimonio boschivo sardo. Il tracciato continua poi in discesa, regalando scorci incantevoli sulle colline circostanti. Un’area di sosta attrezzata invita a fare una breve pausa, prima di riprendere il cammino verso Erriu Pessiu, dove la natura si fa ancora più selvaggia e intatta.
  • 3: L’ultima parte del percorso attraversa una vecchia linea ferroviaria, un tempo utilizzata per trasportare i minerali estratti dalle miniere locali. Il sentiero si conclude in località Erriu Pessiu, dove il panorama si apre su una vallata incantata, perfetta per fermarsi e lasciarsi trasportare dalla quiete di questo angolo nascosto della Sardegna.

C 205: Erriu Pessiu – Sant’Antonio

Il sentiero Erriu Pessiu – Sant’Antonio (C 205) è un percorso che ti porta attraverso paesaggi immersi nella quiete della natura selvaggia dei Tacchi d’Ogliastra, collegando la località Erriu Pessiu al santuario di Sant’Antonio a Jerzu. Con una lunghezza totale di 4,3 km, percorribile in circa 1 ora e 10 minuti, questo sentiero offre una splendida alternanza di boschi rigogliosi, panorami montani e luoghi sacri. Lungo il cammino, attraverserai il Presidio Forestale Bingionniga, passando per foreste di lecci e tratti di macchia mediterranea, fino a raggiungere il suggestivo santuario di Sant’Antonio, meta di pellegrinaggi e celebrazioni religiose.

Il sentiero passo a passo

  • 1: Il cammino ha inizio in località Erriu Pessiu, là dove termina il sentiero C-506. Da qui, il tracciato si snoda lungo una pista carrabile che sale dolcemente verso Genna Figu, a 785 metri sul livello del mare. La strada, a tratti cementata, attraversa uno scenario che sembra raccontare la storia stessa di queste terre, tra antichi alberi e panorami aperti. Superato il passo d’uomo accanto al cancello di ingresso, ti ritroverai nel Presidio Forestale Bingionniga, un’area rigenerante che ti avvolge nel suo silenzio ancestrale.
  • 2: Proseguendo verso Ovest, ti inoltrerai in un bosco di lecci misto alla profumata macchia mediterranea. La pista forestale si apre dolcemente lungo il sentiero, fino a raggiungere l’incrocio con il sentiero C-205a in località Su Crastu. Da qui, potrai scegliere tra due percorsi: uno che si snoda lungo il lato est della vetta e l’altro che, sulla destra, segue il lato ovest del monte. Entrambi i sentieri, della stessa lunghezza, offrono scorci panoramici incantevoli, fino a ricongiungersi nuovamente in località S’Abba sa Conca, un luogo che sembra uscito da un dipinto, con la sua atmosfera tranquilla e quasi mistica.
  • 3: Il viaggio continua lungo la pista forestale, attraversando il confine del cantiere forestale. Raggiungerai poi una strada asfaltata che, con una leggera salita, ti conduce verso un sentiero sterrato che corre parallelo alla Strada Provinciale (S.P. 13). Da qui, il sentiero prosegue lungo la base della scarpata, regalando vedute panoramiche sulla vallata sottostante. Dopo circa 630 metri, svolterai a Sud, verso il suggestivo santuario di Sant’Antonio. Questo luogo sacro, situato nel comune di Jerzu, è il cuore pulsante di una delle feste religiose più importanti del paese, che si celebra ogni anno nel mese di giugno. Il santuario rappresenta un punto di arrivo spirituale, dove la fede si intreccia con la bellezza naturale del paesaggio circostante. Da qui, il sentiero C-204 ti invita a continuare la tua avventura.

C 205a: Mammuttara – S’Abba sa Conca

Il sentiero Mammuttara – S’Abba sa Conca (C 205a) è una bretella alternativa del percorso principale C-205, che si sviluppa per 1,3 km e può essere percorso in circa 30 minuti. Questo sentiero offre un’alternativa più selvaggia e panoramica, passando attraverso foreste rigogliose e paesaggi carsici affascinanti. Il percorso costeggia il lato ovest della montagna, immergendoti nella natura incontaminata, prima di ricongiungersi con il sentiero principale in località S’Abba sa Conca.

Il sentiero passo a passo:

  • 1: Il cammino inizia a Su Crastu, all’incrocio con il sentiero C-205. Da qui, una breve pista forestale ti condurrà in salita attraverso un bosco misto di lecci e macchia mediterranea. Durante il percorso, godrai di splendide vedute sui maestosi Tacchi d’Ogliastra (Jerzu e Ulassai), che si ergono come giganti silenziosi all’orizzonte. Dopo aver superato la vetta in località Funtana Piccinna (850 m s.l.m.), il paesaggio cambia nuovamente, aprendo nuove prospettive.
  • 2: Il sentiero inizia a scendere, affacciandosi su una depressione carsica naturale conosciuta come polje, una valle pianeggiante racchiusa tra le montagne. Questo tratto è ricco di scorci panoramici, e la tranquillità del paesaggio ti accompagnerà fino a raggiungere S’Abba sa Conca (751 m s.l.m.), dove il sentiero si ricongiunge con il percorso principale C-205.

C-204: Sant’Antonio – Monte Codi

Il sentiero Sant’Antonio – Monte Codi (C-204) è un’avventura epica di 23 km, percorribile in circa 6 ore, che ti porterà attraverso i vertiginosi Tacchi d’Ogliastra e pinnacoli che dominano la regione tra Jerzu, Tertenia e Ulassai. Questo viaggio ti conduce lungo alcuni dei paesaggi più spettacolari della Sardegna, tra panorami mozzafiato, vasti altopiani e boschi silenziosi. Lungo il cammino, la natura si svela in tutta la sua bellezza aspra e selvaggia, mentre i venti freschi delle alture ti accompagnano, rendendo più lieve la fatica. Questo sentiero non è per i deboli di cuore: è una sfida impegnativa, ma la ricompensa è un’immersione totale nel cuore più autentico e incontaminato dell’Ogliastra.

Il percorso passo a passo

  • 1: Il sentiero inizia in località Sant’Antonio, a circa 500 metri dalla Strada Provinciale 13, dove il paesaggio già comincia a rivelarsi nella sua grandezza. La pista forestale in leggera salita ti condurrà fino alla località Sa Mandara a 800 metri di altitudine, dove una fresca brezza montana ti rigenererà. La discesa verso Muvroni, che incrocia il sentiero C-510, offre uno spettacolo continuo di colori e forme calcaree che sembrano scolpite dalla mano del tempo.
  • 2: Da Muvroni, il cammino ti porta verso sud lungo la strada vicinale di Taccurrulu, attraversando paesaggi che sembrano usciti da un quadro impressionista. Superato il confine del Cantiere Forestale Bingionniga, ti ritroverai nei pressi del Nuraghe Gessitu, un antico testimone della storia millenaria di queste terre. Da qui, il sentiero in leggera pendenza ti conduce a Scala e s’Abba, un luogo che incanta per la sua tranquillità e la bellezza incontaminata.
  • Tappa 3: Proseguendo attraverso boschi di leccio e macchia mediterranea, entrerai in un paesaggio quasi fiabesco, dove pinnacoli e torrioni calcarei si ergono come silenziosi guardiani di un mondo antico. La pista forestale ti porterà fino a Scala Alistu, dove incrocerai il sentiero C-202, e il panorama si apre su un orizzonte sconfinato, abbracciando le vette lontane e le valli sottostanti.
  • 4: Continuando il percorso su un tratto sub-pianeggiante, raggiungerai la sorgente di Funtana e s’Oppu, un angolo fresco e rigenerante immerso nel verde. Da qui, il sentiero segue il confine tra Jerzu e Tertenia, arrivando alla località Grutta ‘e Porcu, un luogo misterioso e affascinante. Proseguendo, ti ritroverai a Funtana e Giuncus, dove il sentiero C-203 si collega a nuove avventure verso Santa Sofia.
  • 5: L’itinerario continua verso Punta Casteddu, una cima che offre una vista spettacolare sulle valli circostanti. La discesa è ripida, attraversando un versante scosceso che segue il corso del Rio Terras Malas. La strada ti porta fino alle miniere abbandonate di Bau Arena e Talentinu, luoghi carichi di storie antiche e di un fascino spettrale che solo la Sardegna più remota può offrire.
  • 6: Da Talentinu, il sentiero sale di nuovo per 2,7 km lungo una pista forestale che ti porta fino alla località Is Seddas, al confine tra Ulassai e Tertenia. Da qui, la strada attraversa pascoli e macchia mediterranea, passando vicino al parco eolico di Ulassai, fino a raggiungere la Strada Provinciale 13. Qui, il sentiero termina, ma il viaggio nella bellezza selvaggia dei Tacchi d’Ogliastra rimane un ricordo indelebile nel cuore di chi ha percorso queste terre. Se desideri continuare l’avventura, il sentiero C-500 prosegue verso Santa Barbara di Perdas de Fogu, ma attenzione nell’attraversare la strada!

C 202: Alistu – Foresta Bingionniga

Il sentiero Scala Alistu – Foresta Bingionniga (C 202) è un percorso incantevole che si snoda lungo 4,5 km, attraversando una delle foreste più affascinanti dell’Ogliastra. Percorribile in circa 1 ora e 15 minuti, il sentiero è un’immersione nella quiete della natura incontaminata, tra i possenti lecci che popolano questo bosco secolare. Questo percorso ti guiderà lungo antichi camminamenti utilizzati dai carbonai del passato, offrendo un’esperienza che fonde storia, natura e spiritualità.

Il sentiero passo a passo:

  • 1: Il cammino inizia a Scala Alistu (634 m s.l.m.), situata al confine tra i comuni di Tertenia e Jerzu. Da qui, scenderai attraverso un magnifico bosco di lecci, dove l’aria fresca è intrisa del profumo del sottobosco. Il sentiero segue antichi tracciati, un tempo utilizzati dai lavoratori della lecceta e dai carbonai, le cui aie carbonili sono ancora visibili lungo il percorso. Questo tratto ti conduce fino a Is Tuvaras, una località che sembra appartenere a un’altra epoca.
  • 2: Proseguendo, attraverserai una pista forestale per circa 800 metri fino a raggiungere il presidio forestale di Bingionniga, dove un fabbricato di servizio e un punto informativo raccontano la storia della gestione di queste terre. Una breve sosta in un’area attrezzata ti permetterà di ricaricare le energie e ammirare il rigoglio della foresta circostante.
  • 3: Continuando il percorso, il sentiero costeggia il Rio de Alustia, un torrente che scorre silenzioso tra gli alberi. Dopo aver superato una vecchia fornace, si risale leggermente verso il confine tra Jerzu e Tertenia, giungendo infine al Nuraghe Marcusu, un luogo antico e suggestivo, dove il sentiero si collega con il tracciato c-102, che prosegue fino alla Marina di Tertenia.

C-500: Cale Quaddu – Chiesa Santa Barbara (Perdasdefogu)

Il Sentiero Cale Quaddu – Chiesa Santa Barbara (C-500) è un itinerario di 4 ore e 30 minuti che si estende tra le colline di Jerzu, Ulassai, e Perdasdefogu. Attraversando paesaggi dominati dal vento e dalla natura incontaminata, questo sentiero ti condurrà fino al parco eolico di Ulassai, dove l’arte di Maria Lai incontra l’energia della natura. Un percorso ricco di suggestioni, tra antichi nuraghi, pozzi sacri e panorami mozzafiato, che culmina nella quiete del parco di Santa Barbara di Perdasdefogu.

Il sentiero passo a passo

  • 1: Il cammino inizia in località Cale Quaddu, dove si incrocia il sentiero C-510. Da qui, una pista sterrata parallela alla S.P. 13 ti guiderà attraverso il Parco eolico di Ulassai, fino al suggestivo Monumento al vento di Maria Lai, un’opera che sembra dialogare con gli elementi naturali circostanti. Lasciando il monumento sulla sinistra, proseguirai fino a raggiungere la località Monte Codi, dominata dalla presenza di un radar che veglia su queste terre.
  • 2: Proseguendo lungo il sentiero del parco eolico, ti ritroverai in località Congiadori, al confine tra Ulassai e Perdasdefogu. Attraverserai una carrareccia in discesa che ti condurrà nuovamente verso la S.P. 13, prestando attenzione durante l’attraversamento. Da qui, il percorso sale verso quota 700 metri, regalandoti panorami mozzafiato che sembrano abbracciare l’intera regione.
  • 3: Il tracciato continua verso la località Taccu Mogolairi, attraversando paesaggi aspri e magnifici, fino a raggiungere la località Juanne Puddu, dove incontrerai un antico sito archeologico con i resti di un nuraghe e un pozzo sacro. Il fascino di queste antiche strutture ti lascerà senza fiato, rivelando la profondità storica di questa regione.
  • 4: L’ultima parte del percorso ti condurrà verso il parco di Santa Barbara di Perdasdefogu, attraversando una strada asfaltata che si snoda tra paesaggi mozzafiato e aree boschive. Qui, la quiete della natura e la storia antica si fondono, offrendo un luogo di riflessione e serenità prima di concludere il tuo viaggio.

C-510: Muvroni – Sa Canna

Il Sentiero Muvroni – Sa Canna (C-510) è un percorso di 4 ore e 30 minuti che si snoda attraverso alcuni dei paesaggi più variegati e affascinanti della Sardegna. Lungo i suoi 15 km, questo sentiero ti porta dai rigogliosi boschi di Muvroni, attraverso le aspre montagne di Monte Corongiu, fino al santuario campestre di S.Barbara di Ulassai, un luogo di pace e riflessione. Questo sentiero è perfetto per gli escursionisti che cercano un’avventura completa tra natura, storia e cultura.

Il sentiero passo a passo

  • 1: Il sentiero inizia in località Muvroni, dove si incrocia con il sentiero C-204. Da qui, una pista in salita ti condurrà lungo i fianchi della montagna fino a Pitzu S.Antonio, attraverso un paesaggio di pascoli e formazioni rocciose. Dopo circa 600 metri, il sentiero continua fino a Cale Quaddu, dove incrocia il sentiero C-500. Dopo aver attraversato la S.P. 13 (con massima attenzione), il percorso prosegue lungo il versante del Monte Corongiu, offrendo vedute spettacolari e una natura incontaminata.
  • 2: Continuando attraverso il Presidio Forestale di Semida, il sentiero ti guida in direzione nord-ovest. Dopo circa 900 metri, supererai la postazione AIB Sa Sartaina, scendendo poi verso Ibba Semida. Qui, la vegetazione è dominata da corbezzoli e lecci, offrendo una splendida cornice naturale mentre prosegui lungo il percorso.
  • 3: Il sentiero prosegue in discesa per circa 4 km, attraversando l’intero Presidio Forestale di Semida. Il percorso si apre su vasti panorami e attraversa boschi silenziosi fino a raggiungere il ponte sul Rio Ulassai, che segna l’ingresso nella zona del Santuario campestre di S.Barbara di Ulassai. Questo antico luogo di culto, è circondato da una pace profonda e offre uno spazio perfetto per una sosta riflessiva.
  •  4: Dopo aver visitato il santuario, il sentiero prosegue lungo una strada cementata che si dirige verso il Presidio Forestale Oasi Girisaire, un luogo di protezione e conservazione della natura selvaggia. Proseguendo, si raggiunge infine l’incrocio con il sentiero C-505, con la possibilità di esplorare ulteriori meraviglie naturali della regione.

C 521: S’accu ‘e Serbissi – Funtana Sa Brecca

Il Sentiero S’accu ‘e Serbissi – Funtana Sa Brecca (C 521) è un percorso panoramico di 7,8 km che si sviluppa completamente nell’agro di Osini, abbracciando il versante ovest dei tacchi d’Ogliastra che sovrasta il paese. Con una durata di circa 1 ora e 55 minuti, questo sentiero ti accompagna attraverso paesaggi spettacolari, ricchi di storia e di bellezza naturale. Dal Nuraghe Serbissi alla suggestiva Valle delle Orchidee, questo itinerario offre scorci mozzafiato sulle valli e montagne circostanti, facendo emergere tutta la magia dell’Ogliastra.

Il sentiero passo a passo:

  • 1: Il percorso ha inizio in località S’Accu ‘e Serbissi, all’incrocio con il sentiero C 504. Fin dall’inizio, la bellezza della natura ti avvolge mentre percorri una pista forestale che passa per la zona di Funtana Noa. Il sentiero inizia a risalire verso Scala Suistressi, un tratto particolarmente panoramico che ti permette di godere di una vista spettacolare sulla Vallata del Rio Taquisara. Da qui, puoi ammirare le possenti pareti di Scala e Gannas, il maestoso tacco di Perda ‘e Liana, e in lontananza, le cime imponenti del Gennargentu. Questo tratto offre un’esperienza visiva unica, dove l’immensità del paesaggio sembra quasi fermare il tempo. A Scala Suistressi, troverai anche l’ingresso alla Grotta Su Lioni, un altro esempio della straordinaria geologia della zona.
  • 2: Il sentiero prosegue fino a raggiungere il Nuraghe Urceni, una struttura antica situata sulla sommità spianata di uno sperone roccioso. Con la sua torre principale alta 5 metri, questo nuraghe impressiona per la sua imponenza e per il panorama che offre. La pista continua poi in discesa, seguendo la Strada Comunale di Mortu Marci, per dirigersi verso la località Sa Brecca. Qui, il sentiero si incrocia con un percorso che conduce al punto informativo presso la struttura dell’Agenzia Forestas. In questa zona si trovano diverse strutture ricettive, tra cui una chiesa, un anfiteatro e aree attrezzate per la sosta. È il luogo ideale per fare una pausa, respirare profondamente e assaporare la pace della natura.
  • 3: L’ultimo tratto del sentiero attraversa l’Area di Rilevante Interesse Naturalistico e Ambientale (RIN) della Valle delle Orchidee, un luogo di straordinaria bellezza e biodiversità. Qui, potrai ammirare la rarissima orchidea endemica Dactylorhiza elata subsp. sesquipedalis, una delle meraviglie naturali più preziose della Sardegna. Camminando attraverso questo santuario naturale, sentirai la connessione profonda con l’ambiente che circonda, rendendo ogni passo un tributo alla natura incontaminata dell’isola.

I sentieri tra i tacchi d’Ogliastra a Gairo

T 101: Perda Liana – Genna Filixi

Il percorso Perda Liana – Genna Filixi (T 101) offre uno dei più suggestivi scorci sulla Perda Liana, una delle formazioni calcaree più iconiche dell’Ogliastra. Si estende per 4,16Km e attraversa la maestosa macchia mediterranea e invita l’escursionista a scoprire un paesaggio incantevole, dove l’imponente torre di calcare si erge in solitaria, simbolo di potenza e longevità. Inserito nel Sito di Interesse Comunitario dei Monti del Gennargentu, questo sentiero collega la cima di Perda Liana alla località Genna Filixi, seguendo una valle rigogliosa e scenografica. Il percorso, facilmente percorribile, è perfetto per una camminata immersiva nella natura.

Il sentiero passo a passo

  • 1: Si parte dal tracciato T113 (che fa parte del Sentiero Italia) presso il monumento naturale di Perda Liana a 1245 m s.l.m. L’inizio è in discesa lungo il versante destro idrografico della valle de Su sammuccu, un’area caratterizzata da una tipica macchia mediterranea ricca di corbezzolo e leccio. Questo tratto iniziale prepara il camminatore a un’immersione completa nei paesaggi montani della Sardegna.
  • 2: Il sentiero continua lungo una pista forestale che attraversa il fondovalle, costeggiando un giovane arboreto montano nella zona di Su sammuccu. Mentre prosegui la camminata, avverti l’aria fresca e pura, tipica di queste aree boschive. Avvicinandoti alla località Genna Tuvera, il percorso riprende la salita, conducendoti al passo di Genna Filixi (975 m s.l.m.), che segna il punto più alto della valle del Rio Pardu. La vista da qui è mozzafiato, aprendo panorami spettacolari sulle cime circostanti e sulla verdeggiante vallata sottostante.

T 101A: Anello Perda Liana

Questo breve ma affascinante percorso, rappresenta una variante del T 101, ed è perfetto per chi desidera chiudere l’anello di Perda Liana con una breve passeggiata che offre viste spettacolari sul torrione calcareo, uno dei simboli più iconici dell’Ogliastra.

Questo percorso di soli 630 metri parte dal tracciato principale del T 101 e offre un raccordo per chiudere l’anello attorno a Perda Liana. In soli dieci minuti, permette di concludere un’esperienza immersiva nella natura incontaminata della zona, con viste continue sul più famoso dei Tacchi d’Ogliastra.

T 113: Montarbu – Anello di Perda Liana

Il Montarbu – Anello di Perda Liana rappresenta un percorso di straordinaria bellezza che permette di ammirare l’imponente presenza di Perda Liana da ogni angolazione. Questo sentiero è perfetto per gli amanti della natura che desiderano immergersi completamente nel cuore dell’Ogliastra, circondati da panorami mozzafiato e scenari montani. Ristrutturato di recente, il sentiero si collega armoniosamente con altri percorsi, formando un anello che esalta l’asprezza e la bellezza del paesaggio calcareo della Sardegna. Seguendo questo percorso, potrai scoprire le antiche foreste di leccio, varcare i confini della foresta demaniale di Montarbu, e salire fino a Pizzu Margiani Pubusa, la cima più alta del perimetro demaniale.

Il Percorso passo a passo:

  • 1: Il cammino inizia a Pinningassu (1058 m s.l.m.), dove il sentiero si congiunge con altri percorsi locali come il T122 e il T121. Da qui, si sale fino a raggiungere il monumento naturale di Perda Liana a 1245 m s.l.m., un’imponente torre calcarea che domina il paesaggio circostante. In questo punto, il sentiero si divide formando un itinerario ad anello, che ti permetterà di ammirare la bellezza della torre da ogni lato.
  • 2: Superata Perda Liana, il sentiero scende lungo il displuvio de S’arcu ‘e S’ebba, attraversando il confine con la storica foresta demaniale di Montarbu. Qui, il tracciato si arrampica dolcemente tra le rocce calcaree, con viste che spaziano dal Gennargentu fino alla costa, passando per la spettacolare voragine di Su Stampu (1172 m s.l.m.). Continuando la salita, si raggiunge la cima di Pizzu Margiani Pubusa (1324 m s.l.m.), la vetta più alta di questo settore, da cui si possono contemplare i vasti panorami della valle del Flumendosa e delle imponenti cime del Gennargentu.
  • 3: Dalla cima, il sentiero si immerge in una piacevole discesa che porta al centro servizi di Casema Ula, nel cuore della foresta di Montarbu. Gli ultimi chilometri del percorso si snodano lungo il corso del rio Ermolinus, dove potrai ammirare piccole vasche di travertino, ponticelli in legno e fresche acque limpide che rendono l’esperienza un vero piacere per i sensi. L’ombra del bosco misto di lecci e carpini neri rende l’ultimo tratto particolarmente affascinante e rilassante, ideale per concludere il percorso in bellezza.

T 122: Flumendosa – Pinningassu

Questo sentiero si snoda dal Flumendosa, uno dei fiumi più importanti della Sardegna, fino a Pinningassu, ai piedi del monumento naturale di Perda Liana. È un percorso che regala scenari di montagna suggestivi, con una forte presenza di vegetazione tipica della macchia mediterranea e boschi di leccio. Il tragitto attraversa vecchie mulattiere e piste forestali, che evocano l’antica vita pastorale e la storia agricola di queste terre.

Il sentiero paso a passo:

  • 1: Il cammino inizia in località Frummini (Arzana), sulle rive del fiume Flumendosa, a 670 m s.l.m., e si sviluppa inizialmente su una strada asfaltata che serpeggia tra le pendici del Gennargentu Arzanese per circa 2 km. Questo tratto è semplice e suggestivo, perfetto per immergersi lentamente nel paesaggio.
  • 2: Dopo aver lasciato la strada asfaltata, il sentiero si trasforma in una vecchia mulattiera che si arrampica lungo il versante destro del torrente Accu Lassinosa, attraversando boschi di leccio e cespugli di macchia mediterranea. Questo tratto è un autentico viaggio nel cuore verde dell’Ogliastra, con i suoni e i profumi della natura che avvolgono il camminatore.
  • 3: Infine, il sentiero raggiunge la località Pinningassu (1058 m s.l.m.), da dove si ha una vista mozzafiato su Perda Liana. Qui, il percorso si congiunge con altri sentieri che si sviluppano attorno al monumento naturale, permettendo ulteriori esplorazioni della zona.

T 121: Pinningassu – Stazione di Villagrande

Il sentiero Pinningassu – Stazione di Villagrande offre un’esperienza variegata che combina escursioni in montagna con l’opportunità di viaggiare lungo una storica ferrovia. Attraversando il territorio che corre lungo il bordo dell’anfiteatro d’Ogliastra, regala ampie vedute sulla pianura costiera e sulle cime del Monte Armidda e Monte Idolo.

Il sentiero passo a passo:

  • 1: Il percorso inizia presso Pinningassu (1058 m s.l.m.), nei pressi del monumento naturale di Perda Liana, e sale lungo una mulattiera che porta alla vedetta di Cuccuru ‘e Muvrones (1230 m s.l.m.). Lungo questo tratto, il camminatore viene accolto da un panorama mozzafiato che spazia dalle vette del Gennargentu alla valle sottostante.
  • 2: Proseguendo lungo lo spartiacque tra le valli di Su Sammuccu e Accu Arredile, il sentiero si snoda in cresta, con viste che si aprono verso il lago dell’Alto Flumendosa. Dopo aver superato la vedetta di Erdorrù (1236 m s.l.m.), il tracciato si addentra in una fitta pineta di pino marittimo, offrendo ombra e frescura nei mesi più caldi.
  • 3: Infine, il sentiero discende gradualmente verso la stazione ferroviaria di Villagrande Strisaili, attraversando boschi e pascoli montani che caratterizzano questa zona. Il percorso offre la possibilità di unire l’escursionismo con l’esperienza del viaggio lungo la storica ferrovia, arricchendo ulteriormente l’avventura.

T 114: Montarbu – Flumini de Tula

Descrizione Generale
Questo sentiero offre una piacevole discesa dalla foresta demaniale di Montarbu fino alla località Flumini de Tula in agro di Gairo, attraversando uno degli angoli più incontaminati della regione. Lungo il percorso si possono ammirare le piscine naturali di Su Tuvu Nieddu, veri gioielli nascosti tra i monti. Il sentiero è particolarmente indicato per chi ama la quiete e il contatto profondo con la natura.

Il sentiero passo a passo:

  • 1: Il percorso inizia presso il centro servizi della Caserma Ula (860 m s.l.m.) all’interno della foresta demaniale di Montarbu. Inizialmente, si segue una strada forestale sterrata in leggera discesa, che si allontana dalla foresta per inoltrarsi in paesaggi sempre più aperti. Dopo circa 600 metri, si abbandona la strada principale per seguire una mulattiera che scende verso il torrente Rio Anus.
  • 2: Dopo aver attraversato il torrente, il sentiero continua a seguire il suo corso, costeggiando le piscine naturali di Su Tuvu Nieddu. Qui, il paesaggio si fa quasi surreale, con piccole cascate e acque cristalline che offrono una sosta perfetta per rinfrescarsi.
  • 3: Proseguendo lungo la mulattiera, si arriva alla fermata di San Girolamo sulla storica ferrovia Arbatax – Mandas, dove il sentiero si apre in una dolce salita, attraversando un paesaggio di boschi e radure, fino a giungere a Flumini de Tula.

T 102: Flumini de Tula – Gairo Taquisara

Questo percorso, parte del Sentiero Italia, collega la località di Flumini de Tula con il borgo montano di Gairo Taquisara. Attraversa aree archeologiche e paesaggi calcarei dall’aspetto lunare, regalando viste incredibili sulla valle di Taquisara. È un sentiero vario e ricco di punti d’interesse, ideale per chi ama esplorare l’entroterra sardo.

Il sentiero passo a passo:

  • 1: Il sentiero parte da Flumini de Tula e si dirige verso sud, incrociando subito il tracciato T110a. Lungo questo tratto, il camminatore attraversa l’area archeologica di Is Tostoinus, caratterizzata da un’ampia staccionata in legno che definisce i confini di questo sito di interesse storico.
  • 2: Proseguendo, si incontra l’area picnic di Is Tostoinus, un luogo perfetto per una breve pausa sotto l’ombra dei lecci. Qui, il sentiero comincia a salire verso uno dei tacchi d’Ogliastra del territorio di Gairo: il tacco Isara, una delle formazioni rocciose più affascinanti della zona.
  • 3: L’ultimo tratto del percorso scende dolcemente lungo il versante destro della valle di Taquisara, offrendo un ampio panorama che si estende fino al borgo di Gairo Taquisara, dove il sentiero termina.

T 110: Sorgente Su Scurzu – Seui

Questo lungo e panoramico sentiero parte dalla sorgente di Su Scurzu e si snoda fino all’abitato di Seui, attraversando paesaggi mozzafiato e rigogliosi boschi di lecci e tassi secolari. Il percorso è adatto agli escursionisti esperti, poiché richiede resistenza e abilità su terreni variabili, ma ricompensa con viste spettacolari e una profonda immersione nella natura sarda.

Il sentiero passo a passo:

  • 1: Il sentiero inizia a Su Scurzu e percorre una carrareccia ombreggiata da un fitto bosco di lecci. Dopo circa 1 km, si raggiunge un belvedere con vista sulla vallata del Rio Ermolinos, perfetto per ammirare il paesaggio montano.
  • 2: Proseguendo in salita, si raggiunge il punto più alto del sentiero a Su Peddorargiu (1110 m s.l.m.), da dove il percorso scende dolcemente verso la località Middai, nota per le sue cascate visibili durante i periodi di pioggia intensa.
  • 3: Il sentiero continua attraversando una zona di boschi rigogliosi e pascoli montani, fino a giungere al leccio de S’ilixi ‘e Canali, un maestoso esemplare secolare. Da qui, il percorso segue una vecchia carrareccia romana che conduce al Nuraghe Ardasai, un sito archeologico di grande rilevanza.
  • 4: L’ultima parte del percorso attraversa i ciliegeti e le foreste di lecci prima di arrivare a Seui, dove si possono esplorare le miniere dismesse di Fundu Corongiu e la chiesa campestre di San Sebastiano, per poi concludersi nel centro del paese.
Albero che cresce tra le rocce sui tacchi d'ogliastra

Natura e Biodiversità nei Tacchi d’Ogliastra

I Tacchi d’Ogliastra sono molto più di imponenti formazioni rocciose: sono veri e propri scrigni di biodiversità, dove flora e fauna si sono adattate nel corso dei secoli a condizioni uniche. Camminare tra i Tacchi d’Ogliastra significa entrare in un mondo affascinante, fatto di animali e di piante endemiche, che  trovano rifugio in questi luoghi selvaggi. L’incontro con questa natura incontaminata regala a chi la esplora non solo la possibilità di ammirarne la bellezza, ma anche di osservare da vicino alcuni dei tesori più preziosi dell’ecosistema sardo.

Tacchi d’Ogliastra: Specie Endemiche e Osservazioni Naturalistiche

I Tacchi ospitano una straordinaria varietà di specie vegetali e animali, alcune delle quali esistono solo in questa parte della Sardegna. Le foreste di lecci coprono gran parte delle pendici, offrendo ombra e protezione a piante più delicate e ad animali che hanno trovato rifugio qui per secoli. Tra queste foreste, durante la primavera, si possono osservare splendide fioriture di elicriso, cisto e timo, piante aromatiche che riempiono l’aria di profumi inebrianti.

Uno dei simboli della fauna dei Tacchi d’Ogliastra è il muflone sardo, una specie endemica che rappresenta il legame tra la Sardegna e il suo passato remoto. Questo maestoso animale, parente dei grandi arieti selvatici, si muove con grazia tra le rocce scoscese e le fitte foreste, spesso difficile da avvistare, ma sempre presente in questi ambienti protetti. Altri abitanti illustri dei Tacchi d’Ogliastra includono l’aquila reale, il gheppio e il falco pellegrino, che trovano rifugio nelle falesie rocciose.

La flora è altrettanto affascinante infatti si trovano specie rare di orchidee selvatiche, che sbocciano in angoli nascosti..

Parchi e Riserve Naturali dei Tacchi d’Ogliastra: Protezione del Territorio e Avvistamenti Rari

Molti dei Tacchi d’Ogliastra si trovano all’interno di aree protette, come parte di parchi naturali e riserve faunistiche, che mirano a preservare la straordinaria biodiversità della regione. Una delle aree più rinomate è la riserva naturale che include il Monumento Naturale di Perda Liana, una zona protetta dove la natura viene lasciata libera di evolversi senza interferenze umane.

Un altro luogo di grande importanza è il Parco Naturale di Montarbu, vicino a Seui, una vasta area che racchiude boschi secolari, corsi d’acqua limpidi e imponenti formazioni rocciose. In questi parchi, la protezione del territorio è cruciale per garantire che le specie endemiche, come il già citato muflone e l’aquila reale, possano continuare a prosperare indisturbate. Durante le escursioni, non è raro imbattersi in tracce di animali o avvistare specie di uccelli rari che sorvolano le alture, un’esperienza che rende queste aree protette un vero paradiso per gli amanti della natura.

Le grotte carsiche che punteggiano i Tacchi d’Ogliastra, come quelle di Su Marmuri nei pressi di Ulassai, non sono solo attrazioni naturali, ma anche habitat per numerose specie di pipistrelli e altri piccoli mammiferi. Gli speleologi e i naturalisti che esplorano queste cavità possono scoprire un mondo sotterraneo altrettanto ricco e affascinante, dove la vita si è adattata a condizioni oscure e umide.

Flora: Specie Endemiche dei Tacchi d’Ogliastra

I Tacchi d’Ogliastra sono un paradiso per gli amanti della botanica, ospitando una vasta gamma di specie endemiche che prosperano grazie alla particolare conformazione del territorio. Queste piante, adattate a un ambiente montuoso e calcareo, raccontano storie di antiche tradizioni popolari e di una simbiosi secolare tra uomo e natura.

Cisto

Tra le piante più diffuse troviamo varie specie di Cisto, ognuna con caratteristiche uniche. Il Cistus salviifolius, noto come cisto bianco, ha foglie che ricordano la salvia e fiori bianchi con un cuore giallo-arancione. Il Cistus monspeliensis, o cisto sardo, è caratterizzato da foglie appiccicose e una lieve schiuma protettiva in risposta all’attacco delle cicale. Infine, il Cistus incanus, o cisto rosa, è noto per i suoi fiori rosa e le proprietà terapeutiche utilizzate già dagli antichi Greci, come l’estrazione del ladano, una resina preziosa utilizzata in medicina e cosmetica.

Le Orchidee Endemiche dei Tacchi d’Ogliastra

I Tacchi d’Ogliastra sono anche un rifugio per le rarissime orchidee selvatiche. Tra queste, la Dactylorhiza elata subsp. sesquipedalis è forse l’orchidea più rara d’Italia, con pochi esemplari che crescono esclusivamente a Osini. Le orchidee sarde, come quelle del genere Ophrys, presentano fiori straordinariamente evoluti per attrarre specifici insetti impollinatori, con forme, colori e profumi ingegnosi che simulano femmine di insetti per favorire la riproduzione. Per ammirare queste orchidee consigliamo il sentiero C 521

Terebinto e Lentischio

Il Terebinto (Pistacia terebinthus) e il Lentischio (Pistacia lentiscus) sono piante tipiche della macchia mediterranea, presenti abbondantemente nei Tacchi d’Ogliastra. Il terebinto produce delle “galle” in simbiosi con gli afidi, che anticamente venivano considerate segni premonitori. Il lentischio, da cui si ricavava un olio molto prezioso, era utilizzato dai poveri per le lanterne e nelle case contadine come base per profumi e unguenti.

Corbezzolo e Erica

Il Corbezzolo (Arbutus unedo), noto per i suoi frutti rossi e i suoi fiori bianchi, fiorisce in autunno e viene apprezzato per le sue proprietà medicinali e antinfiammatorie. L’Erica (Erica arborea e Erica scoparia), arbusti resistenti che si fanno strada anche tra la roccia, è famosa per la sua capacità di produrre legno adatto alla creazione di pipe e per il suo utilizzo nella produzione di carbone di alta qualità.

Fauna Endemica dei Tacchi d’Ogliastra

I Tacchi d’Ogliastra ospitano una fauna sorprendente e variegata, dove ogni specie sembra incarnare la bellezza selvaggia di questa terra antica. Tra boschi secolari e scogliere calcaree, la vita si sviluppa in forme uniche, perfettamente adattate a questo habitat remoto e protetto.

Muflone sardo (Ovis aries musimon)

Il muflone sardo rappresenta l’anima selvaggia dei Tacchi d’Ogliastra. Agile e sfuggente, si aggira tra le rocce e i pendii scoscesi, un vero emblema della fauna endemica dell’isola. Le sue corna spiralate, caratteristiche e imponenti, sono il simbolo di questa specie antica, sopravvissuta alle difficoltà di un ambiente spesso ostile. Vive in gruppi che si spostano nelle aree più impervie, dove trova rifugio e nutrimento.

Aquila reale (Aquila chrysaetos)

La maestosa aquila reale domina i cieli dei Tacchi d’Ogliastra. Questo straordinario predatore nidifica sulle falesie calcaree, osservando dall’alto il paesaggio montano sottostante. Con un’apertura alare che supera i due metri, l’aquila reale è un simbolo di potenza e libertà, avvistabile nei cieli limpidi mentre plana in cerca di prede. Il suo volo maestoso è una delle esperienze più emozionanti che i visitatori possano vivere.

Falco pellegrino (Falco peregrinus)

Conosciuto come l’animale più veloce al mondo, il falco pellegrino utilizza le ripide scogliere dei Tacchi d’Ogliastra come base per le sue fulminee picchiate in caccia di uccelli e piccoli mammiferi. Vederlo sfrecciare nei cieli limpidi di questa regione è un vero spettacolo della natura, simbolo di agilità e forza.

Poiana (Buteo buteo) e Nibbio bruno (Milvus migrans)

Poiana e nibbio bruno sono altri due rapaci che trovano nei Tacchi d’Ogliastra un habitat perfetto. La poiana, spesso avvistata mentre volteggia in cerca di prede, è abituata a diverse tipologie di habitat e si adatta bene sia alle foreste che agli spazi aperti. Il nibbio bruno, con il suo volo elegante e sinuoso, è un abile predatore e spazzino che contribuisce all’equilibrio dell’ecosistema.

Ghiro (Glis glis)

Tra i mammiferi più caratteristici dei Tacchi d’Ogliastra troviamo il ghiro, un piccolo roditore notturno che passa gran parte dell’anno in letargo. Questo animale si nasconde nelle cavità degli alberi o tra le rocce durante il giorno, uscendo solo al crepuscolo per cercare cibo. Avvistarlo non è facile, ma la sua presenza arricchisce ulteriormente la biodiversità dei Tacchi d’Ogliastra.

Gatto selvatico sardo (Felis lybica sarda)

Il gatto selvatico sardo è uno degli animali più misteriosi e difficili da avvistare nei Tacchi d’Ogliastra. Questo felino solitario si muove silenziosamente tra le foreste di lecci e i pendii rocciosi, cacciando piccoli roditori e uccelli. La sua presenza discreta aggiunge un’aura di mistero alla fauna dei Tacchi, richiamando l’attenzione di ricercatori e naturalisti.

Pipistrelli cavernicoli

Le grotte carsiche dei Tacchi d’Ogliastra ospitano una varietà di pipistrelli, come il Rhinolophus ferrumequinum (ferro di cavallo maggiore). Questi mammiferi volanti svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema, controllando la popolazione di insetti e contribuendo a mantenere l’equilibrio naturale. Le grotte profonde e oscure dei Tacchi d’Ogliastra offrono loro rifugio sicuro durante il giorno, mentre la notte si trasformano in abili cacciatori.

Alcuni prodotti tradizionali della Blue Zone Sardegna.
Alcuni prodotti tradizionali della Blue Zone Sardegna.

Tacchi d’Ogliastra: le esperienze locali

Dopo un’intensa giornata trascorsa a esplorare i sentieri selvaggi e affascinanti dell’Ogliastra, non c’è niente di meglio che ricaricare le energie e immergersi in un’esperienza autentica che arricchirà la tua avventura. Presso la mia casa, ti invito a scoprire alcuni dei segreti meglio custoditi del territorio, attraverso momenti di relax, creatività e connessione profonda con la natura.

Home Restaurant in Ogliastra: Un Viaggio tra i Sapori della Tradizione

Immagina di sederti a una tavola apparecchiata con amore, dove ogni piatto che ti verrà servito racconta la storia della mia terra, l’Ogliastra. Nel mio home restaurant, le porte della tradizione sono sempre aperte. Qui potrai gustare ricette antiche, come i famosi culurgiones, preparati con ingredienti locali e genuini. Ogni cena è un rito che celebra il territorio, un invito a viaggiare attraverso i sapori unici e autentici di queste terre. Dopo una lunga escursione, lascia che la cucina locale ti coccoli e ti offra un momento di autentico benessere, accompagnato da un buon bicchiere di vino, in un’atmosfera accogliente e conviviale.

Dipingere in Giardino: Lascia che la Natura Ispiri la tua Creatività

Se senti il richiamo della tua parte creativa, allora ti invito a prendere parte a un’esperienza unica: dipingere all’aperto, nel mio giardino, avvolto dalla bellezza delle campagne ogliastrine. Dopo un giorno trascorso tra i Tacchi d’Ogliastra, prendi in mano i pennelli e lascia che la natura ti guidi. Non ci sono regole, solo libertà. Che tu sia un artista esperto o alle prime armi, troverai un’oasi di pace dove poter esprimere la tua creatività, in totale sintonia con il paesaggio che ti circonda. Ogni pennellata sarà come un respiro, ogni colore un riflesso delle emozioni che la natura avrà suscitato in te.

Bagni Sonori: Rilassati e Ritorna in Armonia con Te Stesso

Infine, per chi cerca un momento di profonda connessione e riequilibrio, propongo i bagni sonori: un’esperienza sensoriale che ti immergerà nelle vibrazioni di suoni ancestrali. Dopo aver percorso i sentieri dei Tacchi d’Ogliastra lasciati cullare dalle onde sonore delle campane tibetane e dei gong. Questi bagni sonori sono pensati per aiutarti a lasciare andare ogni tensione, riportandoti a uno stato di calma interiore, in armonia con la natura che ti circonda. L’ambiente tranquillo e rigenerante del mio giardino renderà l’esperienza ancora più speciale, offrendoti l’opportunità di rigenerarti completamente.

Dopo una giornata di avventure tra i Tacchi d’Ogliastra, concediti il tempo per rallentare e conoscere un’altra sfumatura della cultura di questo straordinario territorio. Lasciati coccolare dal cibo, dalla creatività e dal suono: vieni a scoprire le mie esperienze locali, dove ogni momento è un ritorno alla natura e a te stesso.

Scoprire la Storia Antica e i Borghi Fantasma tra i Tacchi d’Ogliastra

I Tacchi d’Ogliastra non sono solo sinonimo di paesaggi mozzafiato e percorsi escursionistici immersi nella natura incontaminata, ma anche custodi di antichi segreti e leggende. Qui, tra i boschi e le colline che modellano questo territorio unico, sorgono testimonianze silenziose di un passato millenario: nuraghi, borghi abbandonati e tracce di civiltà che hanno lasciato un’impronta indelebile su queste terre.

Questi monumenti storici, come i nuraghi Gedili, S’Ulimu, Sanu, Urceni e Samuccu, si ergono ancora fieri, offrendo uno sguardo sulla vita dei popoli nuragici che un tempo abitavano questi luoghi. Ogni struttura racconta una storia, un passato fatto di ingegno, resistenza e profonda connessione con l’ambiente circostante.

Ma il viaggio non si ferma qui. Le rovine di Osini Vecchio e Gairo Vecchio, due borghi fantasma che la natura ha lentamente reclamato, ci invitano a riflettere sulla resilienza delle comunità che un tempo prosperavano qui, e sulla forza implacabile del paesaggio che le circonda.

Camminare tra questi borghi è un’esperienza coinvolgente, che ci fa rivivere epoche lontane e ci permette di sentire il battito del passato sotto i nostri piedi. Un’escursione tra i nuraghi e i borghi abbandonati dei Tacchi d’Ogliastra è molto più che una semplice passeggiata. È un viaggio nel tempo, un’immersione nella cultura e nella storia di una terra che non smette mai di stupire. E al termine di questa avventura, mentre si esplorano i misteri e le leggende che permeano ogni pietra, si può tornare a casa con un senso di appartenenza a qualcosa di più grande, legato profondamente alla storia antica della Sardegna.

I nuraghi dei Tacchi d’Ogliastra

complesso Nuraghico di Serbissi tra i Tacchi d'Ogliastra

Nuraghe Serbissi

Tra i nuraghi più maestosi dei Tacchi d’Ogliastra, il Nuraghe Serbissi si erge come una delle testimonianze più affascinanti della civiltà nuragica. Situato su un altopiano che domina l’intera vallata del Rio Pardu, il Nuraghe Serbissi non è solo una semplice torre, ma un vero e proprio complesso difensivo composto da quattro torri e un villaggio circostante. La sua posizione strategica, a oltre 900 metri di altitudine, offriva ai suoi abitanti una vista mozzafiato e una protezione naturale contro eventuali invasori.

Ciò che rende unico il Nuraghe Serbissi è la grotta che si trova direttamente sotto di esso, accessibile tramite una scalinata che parte dal nuraghe stesso. Questa grotta, conosciuta come Grotta Serbissi, presenta due ingressi e si estende per oltre 70 metri. Probabilmente utilizzata come rifugio e deposito per provviste, la grotta rappresenta uno degli esempi più suggestivi di integrazione tra architettura e paesaggio naturale.

Visitare il Nuraghe Serbissi significa immergersi in un contesto archeologico di rara bellezza, circondati da pinnacoli rocciosi e con una vista spettacolare che spazia fino al Gennargentu e oltre. Il sito è facilmente accessibile attraverso percorsi escursionistici che offrono non solo la possibilità di ammirare questa straordinaria costruzione, ma anche di scoprire la flora e la fauna uniche che popolano questa regione selvaggia e incontaminata.

Nuraghe Gedili – Jerzu

Situato a pochi passi dall’incantevole borgo di Jerzu, tra i Tacchi d’Ogliastra, il Nuraghe Gedili si erge su una delle colline che dominano la vallata, offrendo un panorama straordinario sui paesaggi circostanti. Questa antica struttura nuragica, costruita con massicci blocchi di pietra locale, testimonia la presenza di un’antica civiltà che ha lasciato il suo segno duraturo sul territorio.

Raggiungere il Nuraghe Gedili è un’esperienza che coniuga la bellezza della natura e il fascino della storia. Immerso nella macchia mediterranea e circondato da boschi di lecci, il nuraghe regala ai visitatori l’opportunità di camminare lungo i sentieri antichi che collegavano i diversi insediamenti nuragici della zona. Una volta giunti in cima, la vista abbraccia le valli sottostanti e il profilo accidentato dei Tacchi d’Ogliastra, trasportandoti indietro nel tempo, in un’epoca in cui queste pietre erano le fondamenta di un’intera cultura.

Nuraghe S’Ulimu

Nascosto tra le colline di Ulassai, il Nuraghe S’Ulimu si distingue per la sua posizione tranquilla e isolata tra i Tacchi d’Ogliastra. Circondato da ulivi secolari, questo nuraghe prende il suo nome proprio dalla pianta simbolo della zona. La struttura, ben conservata, permette ai visitatori di esplorare non solo le antiche mura, ma anche di immergersi in un paesaggio di rara bellezza. Il sito è facilmente raggiungibile attraverso uno dei sentieri che si snodano lungo il territorio, offrendo l’opportunità di esplorare la vegetazione tipica della macchia mediterranea mentre si scoprono le radici profonde della civiltà sarda.

Nuraghe Sanu

Posto su un’altura che sovrasta il territorio di Osini, il Nuraghe Sanu è un antico baluardo di pietra che, nonostante il passare dei millenni, mantiene intatto il suo fascino. La sua torre centrale domina il paesaggio circostante, offrendo un’impressionante vista sui Tacchi d’Ogliastra e sulle valli sottostanti.

Questo nuraghe era probabilmente parte di un sistema difensivo che collegava diversi insediamenti nuragici della zona, permettendo un controllo strategico del territorio. Il sentiero che conduce al Nuraghe Sanu è avvolto nel silenzio, interrotto solo dal fruscio del vento e dai richiami della fauna selvatica. Una volta raggiunta la sommità, ci si ritrova immersi in un’atmosfera quasi mistica, dove la storia e la natura si fondono armoniosamente.

Nuraghe Urceni

Il Nuraghe Urceni, situato a Osini, è una delle strutture più imponenti della zona, caratterizzata dalla sua torre alta 5 metri. Costruito su uno sperone roccioso che domina la valle, il nuraghe offre uno spettacolo mozzafiato, con una vista che si estende fino alle cime del Gennargentu e oltre.

Esplorare questo nuraghe significa entrare in un mondo antico, dove la maestosità della natura incontra la sapienza costruttiva dei nuragici. Le pietre che formano la struttura sono state posizionate con estrema precisione, creando un’opera architettonica che, nonostante il passare dei secoli, continua a stupire per la sua imponenza e il suo stato di conservazione.

Nuraghe Samuccu

Immerso tra i boschi di lecci e corbezzoli, il Nuraghe Samuccu è un piccolo gioiello nascosto tra le colline dei Tacchi d’Ogliastra. Questo nuraghe, meno conosciuto ma altrettanto affascinante, si erge in un’area ricca di vegetazione, offrendo un rifugio tranquillo per chi desidera esplorare la natura incontaminata e i segreti dell’antica civiltà nuragica.

Il sentiero che conduce al Nuraghe Samuccu attraversa alcune delle aree più selvagge e suggestive dei Tacchi d’Ogliastra, dove la natura regna incontrastata. Una volta raggiunta la struttura, si può godere di un’esperienza immersiva, in cui il passato e il presente si incontrano in un paesaggio di straordinaria bellezza.

I borghi abbandonati dei Tacchi D’Ogliastra

borghi abbandonati tra i Tacchi d'Ogliastra

Osini Vecchio

Camminando tra i ruderi di Osini Vecchio, si ha la sensazione di entrare in un luogo sospeso nel tempo. Questo antico villaggio, abbandonato dopo un disastro naturale, è oggi un luogo di memoria e suggestione. Le case in pietra, le strade lastricate e le rovine delle chiese raccontano una storia di vita quotidiana che si interruppe improvvisamente, lasciando dietro di sé un’atmosfera quasi irreale.

Passeggiare per Osini Vecchio è come fare un viaggio indietro nel tempo, tra le vestigia di un passato che parla di una comunità forte e resiliente, strettamente legata alla terra e alle tradizioni. Oggi, il sito è una tappa imperdibile per chi desidera comprendere appieno la storia di questo territorio, dove il passato si mescola con il presente in un suggestivo intreccio.

Tacchi d'Ogliastra: il borgo abbandonato di Gairo vecchio

Gairo Vecchio

Un altro borgo abbandonato che racconta una storia di grande fascino è Gairo Vecchio. Come Osini, anche Gairo fu abbandonato a causa di frane e smottamenti, ma le sue rovine conservano ancora l’anima del paese. Le strade deserte e le case diroccate si stagliano contro il cielo azzurro, creando un contrasto affascinante tra la natura rigogliosa e i resti di una comunità ormai scomparsa.

Gairo Vecchio è diventato un luogo di esplorazione per chi desidera immergersi in un’atmosfera unica, dove il silenzio delle strade abbandonate parla di un passato difficile, ma anche di una straordinaria capacità di adattamento e rinascita. La visita a questo borgo è un’esperienza indimenticabile, un momento di riflessione sulla fragilità e la forza della vita nelle terre sarde.

Le leggende dei Tacchi d’Ogliastra

la leggenda della Porta dell’Inferno a Perda ‘e Liana

Tra i misteriosi racconti legati ai Tacchi d’Ogliastra, uno dei più affascinanti è la leggenda della Porta dell’Inferno, collegata a Perda ‘e Liana. In tempi antichi, si credeva che questo imponente tacco calcareo, al confine tra i territori di Gairo e Seui, nascondesse un passaggio verso il mondo oscuro. Durante le notti di luna piena, si diceva che diavoli e streghe uscissero dalla montagna per tormentare gli abitanti dei villaggi circostanti. La leggenda narra che coloro che ambivano a ricchezze e potere potessero recarsi proprio sulla questa cima del più famoso dei Tacchi d’Ogliastra e offrire la loro anima al demonio in cambio di immense fortune.

I racconti popolari ricordavano bene queste vicende, con frasi come “A sa Perda ‘e Liana, su hi heres ti dana!” (A Perda ‘e Liana, ciò che chiedi ti dà!), quasi a testimoniare la tentazione che il luogo rappresentava. Si narra di un giovane coraggioso che, spinto dal desiderio di diventare ricco, si avventurò verso Perda ‘e Liana in una notte rischiarata dalla luna.

Dopo un lungo cammino, arrivò ai piedi del tacco mentre il sole si tuffava all’orizzonte. In quel silenzio inquietante, con il crepuscolo che avvolgeva tutto di un’aria sinistra, il giovane osservò i demoni e le streghe danzare tra le rocce. Quando uno di essi, con occhi fiammeggianti, si avvicinò per sigillare il patto, il giovane, preso dal terrore, invocò la protezione divina e, in un istante, le creature maligne scomparvero, lasciandolo solo con la sua anima, ma senza le ricchezze che aveva tanto desiderato.

Questi racconti leggendari non solo fanno parte della storia, ma continuano ad alimentare il fascino di Perda ‘e Liana, trasformando i Tacchi d’Ogliastra in un luogo di grande suggestione, dove le tracce del passato si intrecciano con il mito e la tradizione.

Tacchi d’Ogliastra: Un Viaggio Unico tra Natura, Storia e Tradizione

I Tacchi d’Ogliastra sono molto più di semplici formazioni rocciose che si innalzano maestose nel cuore di una delle regioni più incontaminate della Sardegna: sono un rifugio per l’anima, un invito a scoprire la bellezza selvaggia e misteriosa della natura, un viaggio che intreccia la storia millenaria dell’isola con la vita quotidiana delle comunità che la abitano.

Camminare lungo i sentieri dei Tacchi d’Ogliastra significa immergersi in un mondo dove il tempo sembra essersi fermato. Ogni passo svela antichi segreti custoditi dalla terra, dai nuraghi che ancora oggi dominano il paesaggio, alle grotte misteriose, fino ai racconti popolari che echeggiano tra le montagne e i boschi. È un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, un’immersione completa nella cultura e nelle leggende di questa terra antica e affascinante.

Per gli amanti dell’avventura, le opportunità di arrampicata, canyoning e trekking offrono un contatto diretto con la natura più autentica e selvaggia. I Tacchi d’Ogliastra sono un vero paradiso per gli appassionati di outdoor, con sfide emozionanti che attendono di essere affrontate, da pareti rocciose vertiginose a torrenti nascosti tra le gole.

Ma dopo ogni escursione, dopo ogni conquista, c’è sempre un ritorno al comfort e alla tradizione. Il tuo viaggio non sarebbe completo senza un momento di relax nel nostro home restaurant, dove puoi assaporare i sapori autentici della cucina locale, o senza una giornata trascorsa dipingendo nel nostro giardino, circondato dalla natura, lasciando che la creatività fluisca liberamente. E per ricaricare davvero le batterie, un bagno sonoro ti avvolgerà in un’esperienza sensoriale di benessere e armonia.

Che tu venga qui per l’avventura, per la cultura o semplicemente per rilassarti, i Tacchi d’Ogliastra ti accoglieranno con braccia aperte, rivelandoti uno dei tesori nascosti della Sardegna. Ogni sentiero, ogni leggenda, ogni esperienza che vivrai sarà un tassello di un racconto più grande, quello della tua personale scoperta di questo angolo magico di mondo.

Ti aspettiamo per vivere insieme questo viaggio straordinario sui Tacchi d’Ogliastra!

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